Riparte la raccolta firme dei Democratici per il rispetto dei tempi di attesa in sanità
Il capogruppo Pizzul e il consigliere Peluffo hanno dimostrato che le attese sono ancora troppo elevati e denunciano che non tutti i privati hanno inserito le proprie agende nel centro di prenotazione unico
Un anno esatto di attesa nel Varesotto, 117 giorni a Bergamo, 225 a Lecco e 238 a Milano. Sono i tempi d’attesa per una visita allergologica indicati dal portale di Regione Lombardia. La simulazione è stata fatta dai consiglieri regionali del PD che hanno testato il sistema di prenotazione alla centrale unica.
« Nonostante le promesse – ha commentato il consigliere Dem in regione Vincenzo Peluffo – il sistema di prenotazione unico ancora non funzione. E questo perchè non tutte le agende del privato sono state inserite, nonostante le promesse dell’assessore al Welfare Moratti risalenti ormai a un anno fa. Ci sono ospedali privati che continuano a prendere le prenotazioni ai propri centralini e qualche struttura che cerca di ostacolare le richieste all’interno del Servizio Sanitario regionale richiedendo la presenza fisica allo sportello mentre per un appuntamento privato è possibile farlo anche al telefono».
Il PD riprende la sua campagna per denunciare la lunghezza dei tempi di attesa in sanità e riproporre la petizione con cui si chiede alla Giunta regionale di affrontare davvero questo problema che porta i cittadini a ricorrere sempre più a visite ed esami a pagamento, almeno per chi se lo può permettere.
«Il costo della sanità che i cittadini lombardi pagano direttamente – ha spiegato il capogruppo del PD in Regione Fabio Pizzul – è stato quantificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel suo ultimo monitoraggio sulla spesa sanitaria e ammonta a una cifra che varia negli ultimi anni tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, con un picco nel 2019, l’anno prima del Covid (non abbiamo dati successivi al 2020) di 8,08 miliardi. Una parte consistente di essi, intorno al 30%, è quanto i lombardi pagano privatamente per visite ed esami, e a incidere in modo significativo è l’impossibilità di prenotare una prestazione in tempi congrui. Circa due miliardi e mezzo di euro sono spesi ogni anno dai lombardi nel privato per ottenere quelle visite e quegli esami che non riescono ad ottenere nel pubblico per colpa dei tempi di attesa troppo lunghi».
Lanciata nel luglio scorso, la raccolta di firme è proseguita durante l’estate alle feste dell’Unità e nei banchetti: « Questo è il momento che i palazzi di Regione Lombardia distolgano l’attenzione dalle vicende della formazione del Governo e delle questioni interne al centrodestra e che tornino a posare lo sguardo su quello che è il vissuto quotidiano dei cittadini, perché i problemi continuano ad essere gli stessi. Da questo fine settimana saremo in piazza per raccogliere le firme per una sanità più celere e più giusto».
Qui le proposte e il modulo per la raccolta firme: https://pdlombardia.it/sos-liste-dattesa/
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