Lo sciopero dei benzinai è cominciato ma potrebbe durare un solo giorno
Via allo sciopero delle pompe di benzina dalle 19 di martedì 24 gennaio. Dopo l'incontro con il Governo le sigle dei rappresentanti di categoria stanno discutendo se ridurre l'iniziativa a 24 ore anziché 48 come inizialmente previsto

Lo sciopero dei benzinai è confermato: è iniziato alle 19 di martedì 24 gennaio ma, probabilmente, durerà meno del previsto. Sarà solo una la giornata di sciopero (fino alla sera di mercoledì 25 gennaio e non fino al 26 gennaio come inizialmente previsto). Questa sembra essere la direzione scelta dalla categoria. La serrata parte alle 19 per la rete ordinaria, alle 22 per quella autostradale.
L’INCONTRO CON IL GOVERNO: La presidenza nazionale Faib Confesercenti, l’associazione di categoria dei benzinai, a seguito dell’incontro con il Ministro Urso, ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto-legge per venire incontro alle richieste della categoria.
“In particolare – spiega Faib – ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche”.
LA PROPOSTA DI RIDURRE LO SCIOPERO: “In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal Ministro e dai suoi collaboratori, e con l’obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza, la presidenza Faib ha dunque deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione verrà presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per domani mattina, mercoledì 25 gennaio”.
NON TUTTE LE SIGLE D’ACCORDO: a fronte della proposta di riduzione dello sciopero di Faib Confesercenti va notato che altre sigle, Fegica e Figisc-Anisa, hanno diffuso una nota confermando lo sciopero e comunicando di aver apprezzato il tentativo in extremis del ministro ma di non ritenerlo sufficiente a intervenire con la necessaria concretezza.
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