Reyes e Owens ci provano, il professor Brown stavolta non spiega

L'ala e il pivot spiccano all'interno di una Openjobmetis con troppi giudizi negativi. Wolde anonimo, Ross fa ma soprattutto disfa, Caruso disastroso in lunetta

Openjobmetis Varese - Umana Venezia 93-90

ROSS 5,5 – Croce e delizia, ma più croce. I suoi assalti a vuoto iniziali, con una paio di errori su tiri ravvicinati, permettono a Trento di scavare il primo solco che, in fin dei conti, sarà quello decisivo. Ha il merito di provarci sempre, anche se quando attacca a testa bassa dà l’impressione di andare troppo in solitudine, emarginando troppo i compagni. E poi non sfrutta quel che guadagna: 5 su 9 ai liberi, come la mucca di Erzegovina citata dal leggendario Nikolic, quella che con un calcio rovesciava il secchio di ottimo latte appena munto.

WOLDETENSAE 5 (IL PEGGIORE) – Si deve essere iscritto all’Anonima Cestisti prima della partita perché altrimenti non si spiega. In 21 minuti in campo riesce a non farsi praticamente mai notare. Due punti in avvio e stop, con iniziative ai minimi storici, zero triple segnate e neppure quelle serpentine che talvolta gli riescono. E in difesa gli tocca, a tratti, Crawford che ne ha per tutti.

DE NICOLAO 6 – Tra quelli che, il loro compito, lo fanno: doppia tripla, l’anima biancorossa nel terzo quarto quando Giovanni riannoda i pochi lacci sfilacciati che tengono legata l’Openjobmetis alla partita. Unico varesino con il plus-minus positivo: con lui la difesa è un pizzico più arcigna.

REYES 6,5 (IL MIGLIORE) – Sul parquet dove esordì nel campionato italiano trova ancora il modo di farsi notare in positivo. 14 punti, qualche rimbalzo, un paio di recuperi – voce statistica in cui il totale di squadra dice appena “3” – le finte e la voglia giuste per far dannare i difensori. Sua l’azione più bella, una poderosa schiacciata nel traffico. Sua l’ingiustizia più evidente, un fallo in attacco contro Forray che si sposta di 20 centimetri. Alla fine sporca le percentuali con qualche errore, ma si conferma tirato a lucido. Bravo lui e bravi quelli che lo hanno curato dopo l’infortunio.
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BROWN 5 – Nel segreto del confessionale Markel è costretto ad ammettere diversi peccati, quasi tutti gravi. Un sottomano fallito in contropiede, un tagliafuori mancato, la bruttezza di quattro palle perse, il libero sbagliato dopo il tecnico ad Atkins. Ok, fa 14 di valutazione ma stavolta il professor Markel non la spiega. Dieci Pater-Ave-Gloria, figliolo.

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CARUSO 5 – Per dirla con Elio, deve avere un gomito che fa contatto col piede. Non si spiega, altrimenti, la serataccia ai tiri liberi, lui che è un lungo dalle mani educate. Uno su sei, un paio cortissimi, non pervenuto a rimbalzo dove la OJM torna a fare fatica. Smorto, spento.

OWENS 6,5 – In camera sua la sveglia è suonata, a differenza di quella di qualche compagno. Partita grintosa, pure troppo quando spinge a due mani Forray davanti agli occhi degli arbitri che nella circostanza, spiazzati pure loro, gli evitano un antisportivo sacrosanto. Però, cavoli, 12 rimbalzi veri, mostra qualche movimento vicino a canestro, fa il possibile quando si trova accoppiato lontano dall’area contro le guardie.

JOHNSON 6 – Saremmo esagerati se dicessimo che Jaron ha messo in piedi un partitone, però la sua gara è più che onesta. Non ha troppe munizioni da sparare ma con quelle arriva a quota 15 cercando di dare densità all’attacco biancorosso. Dentro alla partita, per lo meno, anche se le statistiche delle colonne di destra sono un po’ povere.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Gennaio 2023
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