Ospedale unico troppo compresso. “Perché non è si valutato di farlo al Casermone di Gallarate?”

Il Pd denuncia la decadenza degli ospedali esistenti e intanto presenta osservazioni sul progetto che va avanti. Rispolverando anche l'idea di realizzarlo nell'area ex Aeronautica sul Sempione: "Che ha criticità ma ha anche un'area ampia e di forma regolare"

gallarate generico

«Perché per l’ospedale unico non è stata valutata l’area del “casermone”?».
Per i circoli del Pd della zona di Gallarate il ricorso all’area ex Aeronautica lungo il Sempione è una ipotesi fattibile. Che ha anche qualche problema da risolvere, ma di certo meno rispetto a quel terreno dagli irregolari confini dove (nel rione bustocco di Beata Giuliana) è prevista ora la costruzione dell’ospedale unico Gallarate-Busto.

La proposta è contenuta – indirettamente – in una delle osservazioni del Pd alla procedura di Vas, la Valutazione Ambientale Strategica sull’opera, che ha svelato diverse criticità sull’area di Beata Giuliana, tra cui addirittura la prospettiva futura di spostare l’intero plesso scolastico in fondo a viale Stelvio, che – nei progetti – finirebbe “circondato” su tre lati dall’area ospedaliera.

Il documento della Vas – ricordano dal Pd – ha valutato tre alternative: due diversi progetti sull’area di Beata Giuliana e l’espansione dell’attuale ospedale di Busto con nuovi padiglioni, sull’attuale area di proprietà.

Mancano altre valutazioni, tra cui anche quella sul “Casermone”. «Certo, in questo caso l’ospedale avrebbe il difetto di affacciare sul Sempione e per questo avrebbe bisogno di opere viabilistiche aggiuntive» ragiona Giovanni Pignataro, capogruppo Pd a Gallarate. «Ma ha anche grandi vantaggi: è un’area già infrastrutturata (urbanizzata alla fine degli anni Trenta), si estende su 105 mila metri di forma regolare. A Beata Giuliana l’area è di 160mila ma si sviluppa su una forma “a C”, che impedisce la creazione di un monoblocco».

Pd Gallarate

Insomma: se non è la soluzione migliore, quantomeno secondo il Pd dovrebbe essere valutata, certamente con opere aggiuntive, «ad esempio un tunnel» che porti di là della ferrovia, quindi verso il quartiere di Sciarè, Cassano Magnago, più in là verso l’abitata area della Valle Olona («La questione dell’ospedale non riguarda solo Gallarate e Busto, ma tutto il territorio», ricordano). La VAS, sottolinea il Pd, non ha valutato correttamente neppure la proposta dell’ampliamento dell’ospedale di Busto: «La Vas dice che ci sarebbero criticità di insufficiente sedime, valutando solo i padiglioni esistenti. Ma non valuta che esistono anche spazi dismessi, c’è un terreno in disuso e dietro una cascina e un’azienda dismesse».

Viabilità e parcheggi dell’ospedale unico Gallarate-Busto: i dubbi

Non c’è solo la questione della scelta dell’area, nelle cinque osservazioni presentate dal Pd.

Si parla anche di viabilità, chiedendo chiarimenti sulla «fattibilità del raddoppio del Sempione» prevista per un breve tratto a ridosso dell’ospedale («È fattibile? Quanto costerebbe?») e sulla valutazione dell’impatto di traffico della “Bretella di Gallarate”, il nuovo tratto di collegamento tra Pedemontana e superstrada 336.

Altra osservazione fa riferimento al calcolo dello scenario tendenziale di accesso all’ospedale: «Questo dice anche il 40% delle persone si recheranno là a piedi, in bici o con trasporto pubblico: come è stato calcolato questo dato?» continua Pignataro.

Infine c’è il tema del calcolo dei parcheggi, che scendono da 2600 a 1100 nella “alternativa” ipotizzata dalla Vas: «Vengono ridotti del 58%: su che base viene considerato un numero sufficiente? Facciamo notare che la riduzione di parcheggi è persino superiore alla percentuale di utenti che si spera arrivino in ospedale in futuro con trasporto pubblico o modalità dolce».

Alcune criticità sono ammesse dallo stesso documento, ma i nodi da chiarire rimangono, sottolinea il Pd. «Gli estensori della Vas – conclude Pignataro – dovranno rispondere in modo convincente, perché non sia impugnabile».

“Ospedali attuali smantellati”

Margherita Silvestrini ha ricordato che «le osservazioni sono state elaborate da diversi circoli dell’area», perché la struttura avrà sì un impatto urbanistico e viabilistico locale, ma il tema riguarda tutta l’area di riferimento, che è ben più ampia delle sole Busto e Gallarate.

«Un grande ringraziamento ai circoli del Gallaratese e in particolare a Gallarate, per un lavoro fatto anche in tempi ridotti» ha aggiunto il consigliere regionale Samuele Astuti. «Noi aspettiamo da sette anni e mezzo l’ospedale unico, ma gli ospedali nel frattempo sono stati smantellati e ora siamo ormai di fronte al terzo fallimento»

C’è un tema che riguarda la struttura, ma ma la questione riguarda anche l’offerta sanitaria, già oggi. «C’è bisogno di una rete territoriale ospedaliera di livello ma pensare di concentrare tutto in un unico ospedale sarebbe troppo costoso» dice Xhuljano Banaj, segretario del circolo Pd di Somma. «Come Pd non facciamo barricate: non siamo noi a bloccare dal 2015, ma vogliamo chiarezza»

Per Astuti la responsabilità è tutta in capo agli attuali vertici della Regione:  «Qualcuno ha scelto questo iter e questi tempi e questo li ha portati a subordinare un progetto così importante ai propri piccoli interessi di parte».

“Gallarate ha fatto fronte”

C’è un aspetto interessante: su alcuni temi le perplessità espresse dal Pd sono le stesse che arrivano dalla maggioranza che governa Gallarate, ad esempio sull’aspetto della viabilità insufficiente (l’amministrazione chiedeva un secondo accesso con prolungamento da via Filzi, oggi non recepito).
«Le osservazioni del Comune in larga parte coincidono con quelle che abbiamo presentato noi, ad esempio su parcheggi e viabilità» dice Pignataro.

Non c’è la corsa a rivendicare l’origine delle osservazioni, ma viene notata un aspetto: «Gallarate ha già nei fatti fatto fronte comune, in questo caso c’è una convergenza, al di là del confronto tra maggioranza e opposizione che è spesso complicato. Ci stupiamo invece dei Comuni  che non hanno presentato osservazioni a questo piano». L’ospedale, nel suo complesso, sarà il polo di riferimento di mezzo milione di abitanti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 02 Febbraio 2023
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