“Azzate contro ogni forma di razzismo”, l’ultimo consiglio vota la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Un segno fortemente simbolico per il paese che ospita la Comunità dei Dodici Raggi. Approvate la gestione associata che gestirà le medie e la cessione della palazzina di via Acquadro

Generico 20 Mar 2023

Lascerà il segno l’ultimo consiglio comunale dell’era Bernasconi, quello che chiude il suo secondo mandato. Forse non sarà “storico”, come ha dichiarato il sindaco uscente, ma quel che resta scritto nero su bianco, ed approvato, segna un passo importante per il paese. A partire dal conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Con un discorso bello e interrotto spesso dall’emozione la vicesindaca Simona Barbarito ha spiegato com’è nata l’idea di assegnare questo riconoscimento alla senatrice, vittima delle persecuzioni razziali.

«La proposta ci venne dall’Anpi – ha detto- una vigilia di Natale mentre chiacchieravamo fuori dalla chiesa. Abbiamo così presentato la richiesta che è sta accolta dalla senatrice. Per noi è un importante gesto simbolico, è la testimonianza che non tolleriamo odio e razzismo e mai troveranno spazio qui, nel nostro paese. Questa è una storia che finisce bene» ha concluso la vicesindaca, citando una frase del libro della Segre.

Un intervento che ha acquisito ancora più forza perché letto a conclusione di un consiglio comunale che ha visto l’incursione di alcuni rappresentati della Comunità dei Dodici Raggi che a inizio lavori hanno distribuito dei volanti ai consiglieri proprio per contestare l’assegnazione della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre ed hanno inscenato una breve protesta nel cortile del Palazzo Comunale, controllati a vista dalle forze dell’ordine.

Il senso del lungo intervento di sindaco e vicesindaco stava tutto in quelle righe: «La nostra amministrazione – ha detto Bernasconi – è da sempre contro il totalitarismo, l’antisemitismo ed il razzismo che purtroppo si manifestano ancora nel nostro territorio». Solo Carlo Arioli si è astenuto nella votazione, mentre tutti gli altri consiglieri presenti, di maggioranza e minoranza hanno votato a favore dell’assegnazione della cittadinanza a Liliana Segre.

Ma sono stati anche altri i passaggi importanti del consiglio comunale: è stato approvato lo scioglimento del consorzio della Valbossa, con nomina del liquidatore ed è stata approvata la convenzione con i Comuni di Azzate, Bodio Lomnago, Brunello, Crosio Della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Cazzago Brabbia e Inarzo per la gestione associata di edilizia organizzazione e gestione dei servizi scolastici della scuola secondaria di primo grado di Azzate.

Un passaggio “burocratico ” fondamentale perché consentirà finalmente di partecipare ai bandi e poter così usufruire di finanziamenti necessari per sistemare i tanti problemi strutturali che affliggono da tempo l’edificio scolastico che ospita i ragazzi di ben otto comuni.

Ancora ampio dibattito ha suscitato la concessione di diritto di superficie della palazzina di via Acquadro che verrà demolita da Regione Lombardia per far spazio a una Casa di Comunità. I consiglieri di opposizione, Antonio Triveri, Raffaele Simone e Carlo Arioli, hanno chiesto di sapere cosa ospiterà la Casa di Comunità e quale destinazione avranno gli spazi al suo interno, così come gli uffici postali che sono stati sfrattati, ma sia l’assessore servizi alla persona, Cristina Sessa sia il sindaco non sono stati in grado di entrare nel dettaglio di un progetto che al momento non c’è. «Sappiamo che sarà un casa comunità hub che servirà circa 55 mila abitanti. Ospiterà medici di base e tutti servizi di Ats – ha spiegato Sessa – È previsto che ci siano spazi per i sevizi sociali: tutela minori, disabili, anziani, ma come sarà strutturata ancora non ci è stato comunicato. Quel che è certo è che Azzate non perderà alcuno dei servizi avuti sino ad ora. La casa di comunità costerà circa 2 milioni e mezzo e servirà 13 comuni più altri 4 che afferiscono al nostro distretto».

Una posizione che non ha convinto le minoranze che si sono astenute: «Il 31 marzo 2023 lo stabile dovrà essere liberato – hanno fatto notare le opposizioni – e ancora non sapremo come sarà strutturata la Casa di Comunità e come saranno dislocati i servizi».
Il sipario è calato sull’ultimo consiglio comunale. Ora non resta che aspettare la definizione dei gruppi che si sfideranno alle elezioni di maggio. 

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Pubblicato il 24 Marzo 2023
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