La demolizione della palazzina di via Acquadro infiamma il consiglio comunale di Azzate

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sul destino di quella che sarà la nuova Casa di Comunità voluta da Regione Lombardia e degli uffici Postali che sono stati "sfrattati"dallo stabile

Palazzina di via Acquadro Azzate

Accende il dibattito in consiglio comunale la questione della Casa di Comunità che sorgerà ad Azzate in via Acquadro. Nei giorni scorsi è stato annunciato che la palazzina che oggi ospita gli uffici dell’Ats, gli ambulatori dell’Asst e le Poste verrà abbattuta a luglio per decisione di Regione Lombardia.

Ieri sera la questione è stata sollevata durante il consiglio comunale anche se in realtà all’ordine del giorno non era inserito un punto specifico sull’argomento che verrà trattato invece nella prossima seduta fissata già per la prossima settimana, giovedì 23 marzo alle 21.

All’ordine del giorno della seduta di giovedì 16 marzo c’era invece l’approvazione del piano alienazioni e del piano valorizzazioni; è stato il consigliere d’opposizione Antonio Triveri a chiedere maggiori informazioni sulle sorti dello stabile che versa da tempo in pessime condizioni. In passato si era valutata la possibilità di una ristrutturazione ma i costi sarebbero stati elevatissimi, cosi Regione Lombardia ha deciso di optare per una ricostruzione totale.

Triveri ha chiesto al sindaco Gianmario Bernasconi cosa ospiterà la Casa di Comunità, una volta terminata la nuova palazzina e soprattutto dove sarà trasferito l’ufficio postale. Domande rimaste, al momento senza risposta visto che siamo nelle fasi preliminari. Alle sollecitazioni e alle insistenze dei consiglieri d’opposizione il sindaco ha replicato: «Quello che so è questo:  Regione Lombardia realizzerà a spese sue e con con finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza la Casa di Comunità hub del distretto di Azzate che servirà 13 paesi. Dove andranno Poste Italiane ancora non lo sappiamo».

Una risposta che non è piaciuta ai consiglieri d’opposizione: «Cediamo un bene e nessuno è in grado di spiegarci il perché e soprattutto che cosa andrà nella palazzina»  è sbottato Carlo Arioli, che ad un certo punto ha anche abbandonato il tavolo del consiglio.

In conclusione del dibattito l’opposizione ha votato contro il piano di alienazione;  “la concessione in diritto di superficie di immobile di proprietà comunale per la realizzazione della casa di comunità e centrale operativa territoriale dell’Asst” sarà discussa nel prossimo consiglio comunale.

Tra delibere con qualche refuso e tabelle emendate (dagli allegati del programma triennale delle opere pubbliche 2023 2025 è spuntato l’adeguamento sisimico e impiantistico proprio della palazzina di via Acquadro e dello stabile a fianco, che accoglie la polizia locale: ben 1 milione 272 mila euro, una somma che non potrà essere utilizzata visto che la palazzina sarà demolita) il consiglio ha rinviato alla prossima settimana lo scioglimento del Consorzio della Valbossa e l’approvazione della gestione associata tra i Comuni di Azzate, Bodio Lomnago, Brunello, Crosio della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Cazzago Brabbia e Inarzo.

L’approvazione del regolamento per l’uso di parchi gioco e dei parchi attrezzati del Comune di Azzate ha dato l’occasione per parlare anche del luogo di ritrovo sotto i portici dell’ex Sos della Valbossa, uno spazio che l’amministrazione ha rivitalizzato, facendo ridipingere le colonne e creando un piccolo centro di aggregazione spontaneo: «È incredibile che mettere un calcetto e una lavagna in un punto del paese catalizzi un numero così impressionante di ragazzini – ha detto il consigliere Raffaele Simone – Significa che c’è fame di punti di ritrovo. Certo bisogna sempre tutelare il diritto al riposo e alla tranquillità delle persone: non ho la soluzione ma bisognerebbe canalizzare la forza vitale di questi giovani in modo corretto. Questa è la vera sfida».

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Pubblicato il 17 Marzo 2023
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