Ferno, presi a sassate i vetri degli spogliatoi del parco comunale
L'area è videosorvegliata, forze dell'ordine al lavoro. Il sindaco Foti: "Avvilente ritrovarsi di continuo a stigmatizzare episodi indegni di una società civile"

Grave episodio di vandalismo a Ferno dove, per l’ennesima volta, i beni pubblici sono stati danneggiati in maniera pesante. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto al parco comunale, sul lato tra via Marco Polo e via Padre Pedrotti: alcune sassate hanno mandato in frantumi i vetri degli spogliatoi che si trovano nei pressi degli impianti sportivi. Oltre alle finestre sono stati colpiti i sanitari all’interno.
A denunciare pubblicamente l’accaduto è stata il sindaco di Ferno, Sarah Foti, che ha anche sottolineato come l’area sia dotata di un impianto di videosorveglianza e per questo le forze dell’ordine sono già al lavoro per individuare i colpevoli.
Su Facebook, in un lungo post intitolato “L’erba grama dell’inciviltà”, Foti spiega però come l’aspetto della punizione sia secondario rispetto alla mancanza di senso civico dimostrata da alcuni cittadini. Il sindaco non fa riferimento solo all’episodio del parco pubblico ma anche a una serie di altre situazioni spiacevoli: dalla sosta selvaggia in via Roma all’utilizzo dei cestini per gettare rifiuti che andrebbero trattati in altro modo, dalle “corse” in auto sino all’insozzamento delle aree verdi e dei corsi d’acqua.
Comportamenti che, tra l’altro, vanificano il lavoro fatto di continuo dai volontari delle associazioni e dai dipendenti comunali che si sforzano di tenere pulita e vivace la cittadina alle porte di Malpensa.
«Mi preme sottolineare – scrive Foti – quanto sia avvilente ritrovarsi ripetutamente e di continuo a stigmatizzare episodi indegni di una comunità civile ed evoluta; senza contare che a rimetterci siamo tutti noi perché riparare i danni è un grosso costo a carico di tutta la comunità: per intenderci, i soldi utilizzati sono quelli che ciascuno di noi versa con imposte e tasse. Detto questo, l’Amministrazione si sta impegnando in progetti volti al recupero e alla riabilitazione del disagio giovanile, tuttavia l’Amministrazione da sola non può ottenere risultati risolutivi. Occorre capire una volta per tutte che su tali situazioni è necessario un intervento della società nel suo insieme ma, soprattutto e in primis, delle famiglie».
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Qualche schiaffone andrebbe dato per far raddrizzare la pianta storta. Buonismo e mancanza di punizioni certe lasciano campo libero a questi strafottenti del vivere civile che si credono sempre intoccabili.
Questo non è disagio giovanile…questo è il frutto di vivere senza regole certe e doveri, i capisaldi di una società che si vuole definire civile.
Sbagli…paghi…non hai i soldi per pagare? Lavori per rimediare al torto fatto…certamente non vai di certo all’incontro buonista con lo psicologo.