Due storie: chatGPT e autore a confronto

Due storie, due articoli. Uno è creato da chatGPT con il semplice tema di una storia inventata con lo sfondo del lago di Varese e lago Maggiore. L'altra è scritta senza alcun aiuto da intelligenza artificiale. Che effetto fa? Di Giuseppe Geneletti

Generico 24 Apr 2023

Visto che la notizia del giorno è il ritorno dell’accesso a chatGPT in Italia, ho pensato di proporre un articolo fatto di due storie, due articoli. Uno è creato da chatGPT con il semplice tema di una storia inventata con lo sfondo del lago di Varese e lago Maggiore. L’altra l’ho scritta io senza alcun aiuto da intelligenza artificiale.

La provocazione è questa: non tanto quale piace di più, ma che effetto fa sapere che l’autore è intelligenza artificiale?


Carrozzabile del Carbone e litorale Hacker
Autore: Giuseppe Geneletti

In fondo alla carrozzabile del Carbone, in un angolo sperduto del Wyoming, la strada entra in una caverna e scende nella pancia della terra, fino alla sede del club. L’accesso alla valle è ostruito definitivamente da una frana che 30 anni fa la rese inaccessibile. I cinque non si riuniscono qui, insieme, da prima del Covid. Ma ora c’è una minaccia chiara e imminente da sventare, che li riguarda tutti. Hanno una sola cosa veramente in  comune. Sono i 6 membri del club Pluto, per accedere basta avere 1 trilione di dollari.

Guglielmo Cancelli ama tutto quello è piccolo, molto piccolo e soffice. Detto quattrocchi e due stanghette da sempre, non è mai stato un sex symbol, ma tiene una capa tanta. Entrato con un risultato da record nel test di ammissione ad Harvard, ha fatto la grana con un fiuto per gli affari secondo a nessuno. Così tanta da aver lasciato il lavoro a 45 anni, per dedicarsi ufficialmente alla beneficenza.

Marco Montezucchero, detto faccia da culo, era già famoso come star della programmazione quando è entrato ad Harvard. Ma il suo primo servizio online fu chiuso dopo un giorno per due ragioni. Aveva mandato in crash i server dell’Università per il troppo traffico, e le foto utilizzate non erano autorizzate dai proprietari. Vizietto duro a morire. Lorenzo Pagina, ha già dimostrato da piccolo di essere un genietto, costruendo una stampante a getto d’inchiostro fatta con i pezzi di Lego, prima di mettere in crisi la tenuta del sistema informatico dell’università di Stanford. Col pallino dell’analisi matematica e chiamato grattaschiena, ha inventato un modo per trovare alla velocità della luce qualsiasi ago nel pagliaio chiamato WEB (tela di ragno), usando ragni software striscianti ovviamente.

Goffredo Lembidiferita, detto palla da biliardo dagli amici, da piccolo teneva i fratelli alla larga dalla sua stanza con un sistema di allarme sabotato alla perfezione. Laureato in ingegneria informatica, ha sempre avuto la vista lunga e idee molto grandi. Infatti, era presidente del comitato studentesco per l’esplorazione e lo sfruttamento dello spazio.

Stefano Lavori, dopo la morte del corpo fisico, si presenta solo con il suo avatar, che mantiene il suo iconico look da becchino. Detto il coniglio, per via della dieta fruttariana, non è stato uno studente modello. Abbandonato dai genitori alla nascita, ha preferito fondare e fondere imprese, fino a quando non ha addentato il pomo d’oro. Quercino Muschio, detto il bipolare, è stato recentemente ammesso al club, ma, in preda ad un raptus auto-distruttivo, non ha avuto il tempo di venire. L’agenda è rituale ed essenziale, come sempre. Prima il gioco, poi gli affari. Arrivati con i nuovi convertiplani Ferrari, prodotti da Leonardo e  non ancora disponibili al pubblico, hanno trovato ad attenderli le nuovissime PAL-V Liberty, le prime vere auto  volanti. Gli olandesi hanno preparato la versione senza pilota umano, controllata da remoto come un drone.

L’età inizia a farsi sentire, e soprattutto, non hanno il permesso dei legali per usarle in prima persona, neanche qui, perché non c’è da fidarsi del sistema di schermatura dall’occhio dei satelliti cinesi. I gialli hanno fatto progressi notevoli, mentre gli altri sono stati distratti dalla guerra Russia-Ucraina quest’anno. Voli di prova, atterraggio, pista asfaltata per l’occasione, visori 4D. Sono pronti per la gara. Grattaschiena parte come sempre fortissimo, tallonato da palla da biliardo. Il coniglio è avvantaggiato sul misto-virtuale e passa in testa. Poi faccia da culo, che conosce i dettagli segreti della curva di consumo delle batterie, fa una fermata  inspiegabile ai box per cambio alimentazione; riparte, recupera e passa al comando. Quando ormai sembra fatta, quattrocchi e due stanghette scatena una tempesta di cavallette, attirandole con una statuina voodoo. Le PAL-V liberty sono infestate e, appesantite, devono atterrare. L’unica che prosegue è la sua perché dotata di emettitore di odore di caffè, un repellente naturale. Vince Guglielmo.

Dopo la ricarica nella camera iperbarica, è tempo di affrontare il tema del giorno. Grattaschiena ha un report aggiornatissimo, che incrocia i dati disponibili dai servizi segreti, dalle telecamere e sistemi di pagamento e telecomunicazioni, satellitari, criptati e dark web compresi. C’è scritto che, per la prima volta, da una settimana, i cinque presunti membri del club Fhack non sono reperibili o identificabili con certezza maggiore del 99,9%. Questo potenzialmente è un problema. Anzi lo è certamente. Non può essere un caso. Probabilmente stanno cercando di ritrovarsi in qualche posto per preparare un attacco, dice l’avatar del coniglio. Faccia da culo non crede che siano già capaci di tanto. Quattrocchi, invece, suggerisce che la vera domanda sia un’altra. Come facciamo, dopo averli trovati, a convincerli a stare dalla nostra parte. Senza che lo sappiano, aggiunge palla da biliardo, subdolamente.

Enrico Vasaio, Greta Montebarile, Bello Cattabambole, Letizia Piccoli, Luce Crepa. La creme de la creme dell’anti-establishment, no global, fuck-the-system, non sono piccole pesti. Hanno già dato ampia dimostrazione delle loro capacità. Hanno messo KO lo gnomo russo, prima ancora che il clown ucraino sapesse che sarebbe stato attaccato, facendolo rincretinire con la dipendenza dapoker online. Hanno sabotato  le immagini della finale del campionato mondiale di calcio, in realtà vinta dai francesi, sostituendo i giocatori con gli avatar di prossima generazione, che i comuni mortali compreranno con FIFA2030. Hanno hackerato il sistema di contabilità dei casi Covid in Cina, dove il Partito non sa più se il Covid c’è o ci fa.

La miglior difesa è l’attacco. Non dire stronzate, faccia da culo, lo zittisce il coniglio. Non voglio passare il resto della mia vita dietro ai poppanti. Meglio risolvere il problema alla radice una volta per tutte. Ha parlato il morto che cammina, interviene Grattaschiena: per me è meglio orientare la loro fame di gloria verso il riscaldamento globale. Dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto noi per cambiare il mondo, quest’anno faranno più soldi i vecchi petrolieri, guerrafondai e banchieri. Dobbiamo allearci ai mocciosi per fregarli tutti, mentre il bipolare li distrae fingendosi Trump che ritorna. Facciamo rubare tutti i dati sensibili sui segreti della vecchia economy, allentando i sistemi di sicurezza, quel tanto che basta dove fa più male. Dati personali, passioni insospettabili, società off-shore.

Nel frattempo, a litorale Hacker, in Malesia, un gruppo di amici, arrivati coordinandosi con pizzini e viaggiando con BlaBlaCar per festeggiare il Primo Maggio nell’anno del coniglio, sta ascoltando la conversazione, in sottofondo Loneliest dei Maneskin.


Il Gigante Giovanni e la Sfida del Lago Maggiore: La Storia di un Sogno che Diventa Realtà
Autrice: chatGPT

C’era una volta una valle incantata tra il Lago Maggiore e il Lago di Varese, dove viveva un gigante dalle gambe lunghe e dai capelli neri come la notte. Si chiamava Giovanni ed era nato da una famiglia di giganti che abitavano la montagna più alta della zona. Fin da piccolo, Giovanni era diverso dagli altri giganti. Non era interessato a distruggere le case degli umani o a scontrarsi con i suoi simili. Invece, amava la natura e trascorreva le sue giornate ad ammirare la bellezza dei laghi e delle montagne che lo circondavano.

Un giorno, mentre camminava sulle rive del Lago di Varese, incontrò una bellissima fata di nome Bianca. Era la creatura più meravigliosa che avesse mai visto, con i suoi occhi scuri come l’ebano e i capelli dorati come il sole. Giovanni si innamorò di lei all’istante e decise di fare di tutto per conquistarla. Bianca, però, era molto timida e si nascondeva sempre tra i fiori del prato. Giovanni capì che doveva fare qualcosa di speciale per conquistare il cuore della sua amata. Decise quindi di costruire una casa accogliente e confortevole nella valle, dove poter vivere insieme a lei. E così, passò mesi ad assemblare tronchi di alberi, pietre e muschio per creare la casa più bella che avesse mai visto.

Quando finalmente la casa fu pronta, invitò Bianca a conoscerla. Lei rimase incantata dalla bellezza
della casa e, sopraffatta dall’emozione, accettò di diventare la sua compagna. I due amanti trascorsero giorni felici insieme, esplorando la natura e godendo della compagnia l’uno dell’altra. Ma un giorno, mentre camminavano lungo le rive del Lago Maggiore, Giovanni vide l’immensità dell’acqua e decise che quella era la sua prossima sfida. “Voglio nuotare attraverso il Lago Maggiore!”, gridò il gigante al vento. Ma il lago, sapendo della sfida del gigante, si arrabbiò. “Come osi sfidare la mia grandezza?” urlò il lago. “Nessuno può attraversarmi!”.

Il gigante, ancora più determinato, decise di prepararsi per la sua grande impresa. Passò mesi ad allenarsi, nuotando nelle acque del Lago di Varese e rafforzando i suoi muscoli. Alla fine, era pronto. Una mattina presto, il gigante si tuffò nel Lago Maggiore e iniziò la sua traversata. Il lago, arrabbiato per la sfida, agitò le sue acque, creando onde enormi e turbini che cercavano di fermare il gigante. Ma il gigante, con la sua forza e la sua determinazione, riuscì a superare tutte le avversità e alla fine raggiunse l’altra sponda del lago. “Ce l’ho fatta!”, gridò il gigante, esultante per la sua impresa. Ma il Lago Maggiore, ancora furioso per la sua sconfitta, decise di vendicarsi. Mandò una tempesta terribile sulla valle, creando alluvioni e smottamenti che distrussero tutto ciò che il gigante aveva costruito.

Il gigante, vedendo la sua casa distrutta, capì il suo errore. Si rese conto che non avrebbe dovuto sfidare la natura, ma rispettarla e amarla. Decise quindi di aiutare le persone della valle a ricostruire le loro case e a coltivare i loro campi. E così il gigante, dal suo errore, imparò una grande lezione di umiltà e di rispetto per la natura. E il Lago Maggiore, vedendo il cuore buono del gigante, decise di perdonarlo e di diventare suo amico per sempre.

di
Pubblicato il 29 Aprile 2023
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