Ross porta la magia nel mondo reale. Johnson-Brown, due garanzie
Sesta "doppia-doppia" stagionale per il playmaker paragonato a Harry Potter. "Nino" irreale nel primo quarto, Markel totale nella ripresa. E Owens continua a volare

ROSS 8,5 (IL MIGLIORE) – Lontano da Varese in molti lo paragonano a Harry Potter. Le magie ci sono, è vero, ma Colbey non ha a disposizione bacchette di agrifoglio o incantesimo Patronum. No, è tutta farina del suo sacco e quel che più conta, Ross porta gli effetti speciali nel mondo reale. Sesta “doppia-doppia” stagionale, 27 punti e 11 assist con 34 di valutazione. Con tanti ringraziamenti al “cappello parlante” che lo ha spedito a Varese la scorsa estate. MVP Confident anche per i lettori della #direttaVN di stretta misura su Johnson.
WOLDETENSAE 6 – Serata non semplice, un po’ perché in attacco non vede quasi mai la palla, un po’ perché in difesa deve spesso spendersi su un Banks in formato Indimenticabile. Nelle fatiche trova comunque qualcosa di buono: qualche giocata in retroguardia, un triplone che aiuta Varese a scappare. Chiude con un fallo tecnico che lascia tutti a bocca aperta: Tomas non protesta quasi mai. Chiederemo lumi perché ci suona molto strano.
DE NICOLAO 6 – Tre punti frutto di un gran tiro che sorprende la difesa, poi tanta panchina perché l’accoppiata Ross-Brown merita di restare sul palco a oltranza. Torna nel finale per pungere in difesa, si lascia scappare un pallone che poteva essere decisivo a 6” dalla fine. Ma il risultato aiuta la sua assoluzione.
REYES 6 – Anche per Justin allarghiamo un po’ la manica visto il risultato, ma la sua prova fa suonare qualche campanello d’allarme. Fa la comparsa nonostante 23′ in campo; per fortuna trova almeno una bella tripla e un rimbalzo d’attacco pesante nel finale dagli equilibri sottili. Pochino per l’ala, che non approfitta dei cinque falli di Wolde per i quali resta a lungo in campo.
LIBRIZZI 6,5 – In una serata in cui Nicola lancia il giovanissimo Faggian, 12 punti, Brase dà qualche spazio al Matteo da Sant’Ambrogio che a faccia tosta non è da meno. Entra, esplode una bomba, aggiunge un canestro in entrata, torna a sedersi meritandosi l’applauso.
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FERRERO S. V. – Si rivede in campo per qualche minuto ma non ha il tempo di farsi notare.
BROWN 7,5 – Quel primo tempo incolore dev’essergli pesato parecchio negli spogliatoi a metà partita. Perché dal 20′ in avanti torna a essere il tuttocampista che può cambiare in meglio i destini di Varese. Abbassa il tasso di nervosismo, arma il braccio dall’arco, imbuca i tiri liberi. Poi si sposta in marcatura su Banks e finalmente riduce l’impatto di Adrian a furia di anticipi, letture, passaggi sui blocchi e giochi di gambe. Chiude a quota 18 con 4/7 da tre. Ci metta l’anima. E’ l’anima.
CARUSO 6,5 – Due canestri in avvio che servono a dare solidità al vantaggio iniziale, poi si alterna spesso con Owens in un ruolo in cui Varese fatica a trovare vantaggi contro il solido Ellis. Willy non domina ma tiene la posizione, salvo beccare un tecnico da un tizio permaloso con il fischietto in bocca. Lui, Caruso, poteva comunque evitare, anche perché invocava un’infrazione di tre secondi, fischio dimenticato dai più, roba da archeologia. Da libri polverosi dimenticati dalle terne arbitrali. Chissà poi perché.
OWENS 7 – Ancora una volta dimostra che sotto le gigionate, i balletti, i balzi spettacolari sopra al ferro, c’è anche un “ripieno” concreto. Basti vedere come cancella il penultimo assalto di Treviso, con una stoppata siderale su Iroegbu. O basti guardare a quanto produce a rimbalzo in una partita in cui talvolta i compagni non lo hanno aiutato. Dieci punti, nove rimbalzi, il solito contributo al regista che confeziona i filmati delle migliori azioni della Legabasket. Gli manderanno almeno una colomba, un uovo fondente per ringraziarlo?
JOHNSON 8 – Un primo quarto di onnipotenza: segna in entrata, imbuca la tripla, guadagna tre liberi e li converte e via discorrendo. Uno sforzo che paga per un quarto d’oretta nel quale sparisce dai radar, ma nel frattempo prende la rincorsa. Tra il terzo e il quarto tempo rimette i suoi talenti a disposizione della squadra, non ha paura di sfidare la linea della carità anche se quell’errorino, quell’1 su 2 a 12” dalla fine rischiava di costare caro. Ma che vuoi dire a uno che ai liberi chiude con 10 su 11, aggiunge 7 rimbalzi e in spogliatoio – guardate su Instagram – improvvisa una specie di pizzica su base rap.
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