I facchini abusivi e le minacce. “L’aeroporto dovrebbe essere un luogo sicuro”
A Malpensa vivono molti senzatetto e una parte guadagna come "carrellista", proponendosi ai viaggiatori. Del tema delle persone senza fissa dimora si è riparlato anche in Prefettura. In attesa di un incontro con la Regione e con il Comune di Milano
«Oggi ho aiutato una coppia di anziani americani, turisti, che sono stati adescati dal “carrellista” di turno» racconta un lettore. I “carrellisti” sono, nel linguaggio che si usa in. aeroporto, le persone che si propongono abusivamente come facchini, mettendo appunto a disposizione i carrelli per trasporto bagagli. «Era scontento della mancia che i due passeggeri gli avevano lasciato in cambio dell’aiuto per trasportare i loro bagagli dall’esterno all’interno del terminal. Lui alzava la voce, usava termini duri e toni minacciosi nei confronti dei due anziani che erano visibilmente intimoriti da ciò che gli stava capitando all’interno di un luogo che dovrebbe essere sicuro per tutti come un aeroporto».
Il racconto è di giovedì mattina e ripropone un tema di cui si parla spesso ma su cui poco cambia nel tempo: quello dei “carrellisti” o facchini che operano abusivamente a Malpensa. Un tema che s’interseca spesso con quello – affrontato anche nelle sedi ufficiali, in Prefettura – delle persone senzatetto che vivono a Malpensa e, appunto, a volte operano anche come facchini improvvisati.
Continua il racconto del nostro lettore: «Sono intervenuto in difesa dei passeggeri, ho detto loro che l’uomo a cui si erano rivolti è un abusivo e di non dare lui altri soldi». Reazione prevedibile del facchino abusivo: «Mi ha riempito di parolacce, insulti, minacce cercando di rivolgersi anche ai passeggeri per ottenere più denaro. Ho detto all’uomo che avrei chiamato la Polizia, ho ricevuto in cambio una sonora risata e una risposta che sintetizza tutta la strafottenza di questi biechi individui “Se la Polizia me lo lascia fare, vuol dire lo posso fare!”. È andato via, continuando con una sequela infinita di parolacce in italiano, sì quelle le ha imparate tutte».
C’è stato un periodo in cui la lotta tra abusivi era serrata, con risse e anche un tentato omicidio (nel 2014), ma negli ultimi tempi emergono meno tensioni da questo punto. Il che non significa che non ci siano episodi spiacevoli ai danni invece dei passeggeri o anche del personale: negli ultimi mesi si sono registrati anche due episodi di aggressione verbali e fisiche ai danni delle donne di pulizie (ad opera di una senzatetto con problemi psichiatrici).
Negli ultimi anni la popolazione interna allo scalo anche per effetto collaterale delle demolizioni delle “case delocalizzate”, le case rese inabitabili dal rumore del vicino aeroporto e che nel tempo erano diventate alloggi di fortuna di molte persone senzatetto, italiani e stranieri. Il video qui sotto lo raccontava nel 2015, all’inizio delle operazioni di demolizione:
Del tema delle persone senza fissa dimora e dei problemi collegati si è tornati a parlare anche nell’ultimo incontro in Prefettura dedicato a Malpensa. Con un inedito richiamo anche al ruolo di Milano, azionista di maggioranza della Sea, che gestisce lo scalo: «Non è possibile che quando si apre il Terminal 2 il Comune di Milano è in prima fila e quando ci sono problemi si nota la sua assenza» ha sbottato Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo. Non è questione di polemica politica (Bellaria è del centrosinistra, come Sala) anche perché l’irritazione verso l’assenza di Milano pare condivisa. «Perché davvero l’intervento di Milano potrebbe essere risolutivo da questo punto di vista» aggiunge la sindaca di Ferno Sara Foti.
Va ricordato infatti che Malpensa ricade su più Comuni: il Terminal 2 è in territorio di Somma, il T1 è nel territorio di Ferno, che ha poche migliaia di abitanti. I Comuni che si sono anche dati da fare nella risposta sociale (mobilitando associazioni e Polizia Locale) ma già nel precedente incontro in Prefettura si era convenuto che – a fronte di almeno cento senzatetto, diversi con problemi di dipendenze o psichiatrici – servivano risposte di lungo termine, non solo l’assistenza immediata né la funzione repressiva.
Il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha messo molta attenzione sul tema convocando diversi incontri: nell’ultimo ha spiegato che il sindaco di Milano Beppe Sala aveva anticipato la sua assenza ma che ci si muoverà per un secondo incontro, anche con le autorità regionali e Ats, per concretizzare i propositi annunciati a marzo scorso (l’incontro si terrà entro i primi giorni di agosto).
Se questo è il versante di approccio ai senzatetto, resta anche il tema della sicurezza e del contrasto repressivo: le forze dell’ordine hanno valutato in centoventi i provvedimenti di allontanamento (per iniziativa di Polaria e anche dei Carabinieri del piccolo distaccamento aeroportuale), ma hanno ammesso che sono poco efficaci, soprattutto perché le sanzioni economiche che vengono associate non hanno effetto su persone nullatenenti.
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