Il processo per la “gang della roba”: in 6 davanti al giudice a Varese
L'indagine riguarda una complessa rete di spaccio fra Malnate e Varese quando ancora non si spacciava nei boschi: coca e marijuana, 21 indagati, ora rimangono da giudicare le ultime posizioni
La droga è il piatto forte, ma ci sono anche le estorsioni o i tentativi di estorsione con le case sventrate e fatte a pezzi, e le auto distrutte. Perché la droga costa cara e quando ne hai bisogno e non la paghi, il conto arriva salato: per queste accuse sono a procsso a Varese dinanzi al Collegio sei persone che risultano essere l’ultima propaggine di un’indagine della Mobile di Varese e dell’Antidroga che risale a oltre 10 anni fa.
Addirittura si parla di fatti del 2102: spaccio che ancora andava ad anticipare lo “spaccio nei boschi” – o forse c’erano i primi episodi, ma nei parchi immediatamente fuori Milano e non di certo in zone verdi, boscate addirittura montuose di pratucamente tutto il panorama provinciale, come oggi avviene – e che gravitava soprattutto fra Malnate e quindi un passo dalla Svizzera, e Varese.
Droga, tanta, specialmente hascisc, marijuana a coca consegnata a domicilio o in punti prestabiliti col cliente, episodi contestati frequentissimi: il capo di imputazione ne contempla ben 120, con 21 finiti indagati, alcuni dei quali in carcere.
Per quell’indagine sulla quale oggi, tra gli altri, sono stati escussi poliziotti che hanno svolto i servizi di osservazioneutili a rimettere assieme tutti i pezzi dello spaccio al dettaglio, sono imputate sei persone.
Il processo come si diceva riguardava anche estorsioni culminate anche con un fatto grave che ha causato anche l’intervento dei carabinieri di Cuvio quando un “cliente“ per debiti di droga ha ricevuto la seguente chiamata per il pagamento della droga, «altrimenti veniamo su, e ti ammazziamo»; fatto non verificatosi, ma la prova del nove che le intenzioni del commando fossero serie sta nei cristalli delle auto frantumate, e nelle suppellettili della casa fatte volare, e trovate distrutte all’interno dell’appartamento di Castello Cabiaglio dove abitava l’insolvente per un fatto avvenuto il 14 marzo del 2015.
Il processo, sempre dinanzi al Collegio di Varese, proseguirà il prossimo 23 gennaio.
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Già… adesso si spaccia ben bene sulla strada che da cantello scende all’iper, la famosa strada dei contrabbandieri.
Quelli che sgattaiolano credendo di non essere visti nel bosco a metà strada dove c’è quel piccolo slargo…
Poi la gente che si ferma addirittura in mezzo alla strada con la macchina, facendo pure coda!, aspettando il tizio che sbuca dalla foresta con la droga, all’altezza del primo cancelletto sulla destra scendendo…
Che pena d’Itaglia, ragazzi