Anpi e il sindaco di Varese scrivono al Prefetto: “Non sottovalutare i gesti cinici e indegni dei Do.Ra.”
Il sindaco, a nome dell'Amministrazione Comunale, unitamente ad Anpi Varese, ha scritto una lettera al Prefetto per chiedere adeguati provvedimenti contro gli ultimi fatti che ha visto protagonista il gruppo nazifascista
Il sindaco di Varese Davide Galimberti, a nome dell’Amministrazione Comunale, unitamente ad Anpi Varese, ha scritto una lettera al Prefetto Salvatore Pasquariello per chiedere adeguati provvedimenti contro gli ultimi fatti che ha visto protagonista il gruppo nazifascista dei Do.Ra.
Ill.mo Signor Prefetto,
apprendiamo dalla stampa locale che nel giorno in cui a Varese abbiamo ricordato i caduti per la libertà dell’ottobre 1944, i fascisti di DO.RA si sono esibiti in uno dei loro abituali riti macabri.
Nel ringraziarla per la Sua attiva partecipazione alle iniziative promosse per ricordare i giovani e giovanissimi che, anche a costo della vita, si batterono per ridare all’Italia la dignità perduta e conquistare libertà, democrazia,
giustizia sociale, esprimiamo la nostra più profonda indignazione per il ripetersi di atti compiuti in aperta violazione della legge e gravemente offensivi nei confronti dei partigiani caduti per la Libertà.
La “vittoria repubblicana” di cui farneticano costoro fu in realtà la barbara uccisione di tanti giovani che combatterono il regime fascista che, con la complicità della Monarchia, aveva soppresso la democrazia, varato le leggi razziali e trascinato l’Italia nel baratro della guerra.
Va ancora una volta ricordato che la “Repubblica” vantata dai DO.RA e dai loro accoliti, e il suo governo fantoccio di Salò pose i fascisti al servizio dei nazisti. Un asservimento tragico fatto di persecuzioni, rastrellamenti, torture
e uccisioni degli oppositori e di stragi orrende compiute contro la popolazione civile, fino all’infamia della deportazione nei campi di concentramento degli ebrei e dei militari che rifiutarono il loro ricatto.
Agli autori di tante provocazioni va ricordato che la stessa libertà di opinione, spesso invocata nei tribunali per attenuare la violazione delle leggi che vietano, la ricostituzione del partito fascista “sotto qualsiasi forma”, è
esattamente l’opposto dei loro macabri riti fondate sull’esaltazione delle nefandezze del nazifascismo.
Chiediamo pertanto a Lei e alle autorità preposte di non sottovalutare la portata di tali gesti cinici e indegni e di fare tutto il necessario per mettere gli autori in condizione di non nuocere.
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