La voce del M5s a Varese con Fico e Danzì: “L’autonomia differenziata porterebbe il caos, la frammentazione rende debole l’Italia”
L’ex presidente della camera e l’europarlamentare hanno affrontato i temi caldi della politica nazionale nella serata varesina organizzata dal Movimento 5 Stelle

Sistema paese, promesse non mantenute, contrasto alla destra di governo e alleanze tra l’opposizione. L’ex presidente della camera Roberto Fico e l’europarlamentare Maria Angela Danzì (nella foto con il consigliere M5s Luca Paris) hanno affrontato i temi caldi della politica nazionale nella serata varesina organizzata dal Movimento 5 Stelle a Varese a partire dalla riforma dell’autonomia differenziata.
Un’occasione di confronto che parte proprio dalla riforma in discussione che mira a delegare temi come istruzione, sanità, lavoro, ambiente e tanto altro ad ambiti regionali: «Una riforma che ha il sapore di un “regionalismo” differenziato – ha spiegato Roberto Fico -. Un tentativo, in un mondo sempre più globale, che mira a delegare al regionalismo ambiti importantissimi della politica nazionale e che non può che vederci contrari. La costruzione di burocrazie diverse di regione in regione non può che gettare l’italia nel caos. Le regioni ricche saranno più ricche e quelle che sono in difficoltà saranno sempre più in difficoltà. Questo mina la nostra unità nazionale».
L’ex presidente della camera del Movimento 5 Stelle, che su questo tema sta facendo incontri in numerose città italiane, dà un giudizio netto: «La destra, per dare un contentino alla Lega, rischia di minare il sistema paese contro il principio costituzionale di solidarietà. Come pensiamo che possa funzionare avere un’istruzione diversa di regione in regione? O una sanità? Come pensiamo che poi si possa costruire una programmazione o politiche di respiro nazionale su ambiti che sono fondamentali? La maggioranza di Governo si muove in modo ipocrita, da un lato si persegue questa riforma e dall’altro sentiamo parlare di premierato. Come pensano di tenere unito un Paese così?».
«Non possiamo pensare che una frammentazione per regioni di temi importantissimi per i cittadini sia la risposta in un contesto europeo dove invece si sta puntando in tutt’altra direzione – gli fa eco l’eurodeputata Danzì -. Il Covid ci ha insegnato che da soli non si riesce. Abbiamo crisi globali e sfide enormi. Pensiamo alla crisi determinata dalla mancanze di molti medicinali o alla sfida che ci attende nella lotta a batteri immuni agli antibiotici, solo per parlare del tema sanitario: si tratta di sfide enormi che hanno bisogno di unione, coordinamento e ricerca. Sono aspetti che non si possono affrontare regionalmente. La frammentazione ci rende più deboli rispetto alla risposta da dare a queste sfide».
I due esponenti M5s parlano di una maggioranza senza strategia né coerenza. «Prendiamo la finanziaria in approvazione – spiega Danzì -. Avevano detto che avrebbero abolito la riforma Fornero e tanto altro, e invece? Si sono limitati a piccole operazioni di facciata. Parlano di lotta alla denatalità e limitano le risorse per permettere ai giovani l’accesso al mutuo o dell’affitto, cosa pensano di ottenere, più famiglie? Stiamo assistendo all’approvazione di una finanziaria senza visione né coerenza che non affronta nessuno dei problemi che riguardano i giovani. Penso ad esempio al taglio del bonus psicologo, un chiaro segnale che non si vogliono prendere sul serio i problemi che stanno affrontando i più giovani».
Il quadro internazionale
A preoccupare l’ex presidente Fico è anche il quadro internazionale e la risposta dell’Italia. «Parliamoci chiaro – spiega Fico -. Il quadro internazionale è tragico. Non possiamo che esprimere una condanna totale per le efferate aggressioni di Hamas in Israele. Quei ragazzi e saggezze uccisi hanno provocato un dolore immenso. Ma ad un atto così vile non si deve rispondere con una reazione così sconsiderata nella striscia di Gaza. Così non si punisce l terrorismo di Hamas ma tutta la popolazione. Si viola il diritto internazionale. E l’Italia non deve nascondersi dietro scelte pilatesche come l’astensione sulla votazione all’Onu per la richiesta di un cessate il fuoco. Gaza ha 2 milioni di abitanti con una densità abitativa enorme. Ogni azione militare in quel territorio significa uccidere bambini, uomini e donne che non c’entrano niente con l’attentato di hamas. Sarebbe una sorta di nuovo genocidio».
Le alleanze politiche
Fico e Danzì hanno toccato anche il tema delle alleanze politiche, a partire dall’intesa con il Pd che per esempio a Foggia ha ottenuto in questi giorni una vittoria. A dettare la linea è Fico: «Dove possono esserci delle condizioni serie per favorire i cittadini noi ci siamo. Dove si vuole un’accozzaglia a noi non interessa. Noi vogliamo un’alternativa alla destra ma va costruita su basi solide e basi programmatiche. Il salario minimo, la sanità pubblica, la scuola pubblica, l’ambiente».
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