Arriva il freddo, in Lombardia 16mila persone senzatetto. “La Regione è in ritardo”
Con il ritorno del freddo i Comuni sono chiamati a dare risposte sul territorio. Il consigliere regionale Licata, ex sindaco, ha incalzato la giunta regionale sul tema delle risorse a disposizione. Ecco il punto

Arriva il grande freddo, affacciatosi ormai da qualche giorno, e migliaia di persone in tutta la Lombardia lo devono affrontare per strada.
La risposta alle esigenze emeergenti, dice Giuseppe Licata, è più precaria che in altri anni: «Regione Lombardia è in preoccupante ritardo nell’attivazione delle misure per la tutela delle persone senza fissa dimora, il cui stato di salute e spesso la cui stessa vita sono messe a rischio dal freddo invernale ormai alle porte» dice il consigliere regionale di Italia Viva. «Per questo, oggi in Consiglio Regionale ho presentato una interpellanza con la quale sollecito il presidente Fontana e l’assessore Lucchini ad intervenire al più presto».
«In Lombardia risultano più di 16mila persone senza fissa dimora, il 16% del totale nazionale, un numero che stupisce e dà la misura di un fenomeno purtroppo molto rilevante, in Lombardia più che altrove. Le motivazioni di chi si trova in questo stato sono le più disparate, ma tutti hanno in comune una situazione di estrema fragilità economica e sociale, che li pone in una condizione di grave rischio, anzitutto per la propria salute, particolarmente quando sopraggiunge il freddo invernale».
Cosa c’entra la Regione? «I Comuni lombardi, insieme a molte preziose associazioni di volontari, sono come sempre in prima linea sul fronte sociale, ma hanno bisogno di sapere se la Regione metterà a disposizione delle risorse, come accaduto negli anni passati, e le modalità per accedervi. In caso contrario è forte il rischio di trovarsi impreparati a fronte di una emergenza ampiamente prevedibile e prevista, per la quale sono richiesti interventi tempestivi ed efficaci, che non debbano essere tutti gli anni messi in discussione. Inoltre, come ho detto in aula, è importate che Regione coinvolga maggiormente le associazioni impegnate sul campo, in un’ottica di co-progettazione e co-programmazione degli interventi dei servizi sociali sul territorio lombardo, facendo tesoro dell’esperienza diretta del Terzo Settore».
Nella risposta, l’assessora Elena Lucchini ha informato che il Programma regionale Fondo Povertà e il Piano regionale di contrasto alla povertà prevedono uno stanziamento di 1,5 milioni di euro l’anno, cui si aggiunge la somma di 3,3 milioni di euro per la città di Milano.
Fondi, ha spiegato Lucchini, destinati al pronto intervento sociale e abitativo (Housing First), ai servizi di fermo posta, alla prevenzione e al rafforzamento dei servizi di distribuzione di beni di prima necessità.
L’assessora ha anche spiegato che dei 90 milioni di euro stanziati a livello nazionale, 13,8 milioni sono stati assegnati direttamente dal Ministero a 78 ambiti territoriali in Lombardia. Per quanto riguarda l’Housing First, «i progetti finanziati sono 59 per 40,3 milioni di euro di contributi e per le stazioni di posta per le persone senza fissa dimora sono 26 i progetti finanziati e 25,2 milioni di contributi. Questi progetti sono ancora in corso. Siamo in attesa del programma nazionale 2021/26 che non è ancora pervenuto» ha riferito Lucchini.
Per quanto riguarda il coinvolgimento del Terzo Settore, Lucchini ha spiegato che le associazioni territoriali sono già coinvolte all’interno del Tavolo tecnico regionale di contrasto alla povertà.
«L’assessore Lucchini – commenta Licata – ha comunicato che il milione e mezzo di risorse assegnate ai Comuni negli anni passati per i senza fissa dimora, nonostante al momento siano formalmente previste solo fino al 2023 e nulla sia stato detto ai Comuni, saranno confermate anche per il 2024. Bene quindi che oggi l’assessore, sollecitata, abbia preso questo impegno, vigilerò affinché la Giunta regionale lo formalizzi e queste risorse arrivino al più presto ai Comuni lombardi».
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