Al via in consiglio regionale la discussione sul bilancio. Tre emendamenti di Astuti per i sanitari che lavorano nella fascia di confine
In discussione la legge di manovra da 32 miliardi di cui 22 destinati alla sanità. Tra gli interventi edilizi 200 milioni di euro per l'ospedale unico Gallarate Busto
Ha preso il via oggi, martedì 19 dicembre, in consiglio regionale la discussione del bilancio di previsione che proseguirà anche nella giornata di mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre.
Il documento contabile è stato costruito su quattro asset: vincolo del pareggio di bilancio, nessun aumento della pressione fiscale, contenimento dell’indebitamento e utilizzo in sinergia delle risorse statali, regionali ed europee.
Il Bilancio di previsione “pesa” complessivamente 32 miliardi di euro, di cui 22 miliardi destinati alla sanità.
Sanità e trasporto pubblico locale sono i due focus principali del documento di previsione. La Conferenza delle Regioni ha destinato alla Lombardia 874 milioni per il comparto sanitario: duecento milioni di euro saranno utilizzati per la realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate.
Nel settore dei trasporti l’intervento più importante riguarda il prolungamento della M5 da Milano a Monza per il quale sono previsti 283 milioni dal 2025 al 2033.
I principali investimenti programmati nel 2024 (contributo statale ex legge 145/2018) sono i seguenti: 27,5 milioni per interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico; 27,5 milioni per rinnovo materiale rotabile ferroviario; 10 milioni per opere del servizio idrico; 18,5 milioni per rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio storico; 8 milioni per la linea tranviaria della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè (BG).
Complessivamente sono stati presentati 7.129 emendamenti.
«Si tratta di una manovra totalmente inadeguata, che attuerà tagli disastrosi non solo ai servizi per la disabilità, ma anche alla difesa dell’ambiente, alla lotta ai cambiamenti climatici e al diritto allo studio, che non sostiene a sufficienza i centri antiviolenza e che, soprattutto, non affronta i temi più cruciali della sanità» spiega il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti che illustra tre sue proposte specifiche riguardanti la carenza dei medici e il sostegno del personale sanitario che opera nelle aree di confine.
«Per affrontare il problema gravissimo della carenza dei medici di base – fa sapere Astuti – abbiamo proposto alla giunta regionale di prevedere incentivi economici per coloro che siano disposti a operare presso le Case di Comunità oppure nelle zone più svantaggiate, prevedendo anche sostegni economici per le spese organizzative dell’attività e i servizi di segreteria».
«Un altro punto molto dolente riguarda la fuga all’estero dei lavoratori del comparto sanitario – prosegue Astuti – secondo i dati divulgati da FNOPI (Federazione Nazionale Ordini professioni infermieristiche), infatti, ci sono circa 20 mila infermieri che hanno scelto di lasciare l’Italia e ci sono invece circa 4mila, tra medici, infermieri e operatori sanitari, che ogni giorno varcano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro nel vicino Canton Ticino, dove i residenti guadagnano almeno più del doppio. È per questo che abbiamo chiesto alla giunta lombarda di individuare, innanzitutto, un adeguato riconoscimento economico alle professioni sanitarie esercitate nelle aree di confine che sono logisticamente difficilmente raggiungibili e con carenza di personale – spiega il consigliere dem – e di implementare le risorse aggiuntive regionali che solitamente vengono distribuite a pioggia su tutto il comparto, prevedendo criteri incentivanti per gli infermieri e i tecnici sanitari che lavorano nelle ASST di confine».
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