Lucia Caspani a Che tempo che fa, storia di un “cervello in fuga” rientrato all’Università dell’Insubria
La ricercatrice è tornata in Italia, a Como, con la famiglia. Continuerà qui la sua ricerca finanziata dall'Europa con due milioni di euro

«Vorremmo che alcuni cervelli che ci sono qua in Italia andassero pure e quelli per i quali vale la pena rientrassero. Lei è una di questi: speriamo ne arrivino sempre di più».
La lei in questione è Lucia Caspani, ricercatrice italiana rientrata in Italia dopo 13 anni all’estero, e ieri, domenica 10 dicembre, era ospite a Che Tempo che fa la trasmissione di Fabio Fazio, sul Nove. È stata presentata così da Luciana Litizzetto, con cui ha sceso le scale sulle note di “questa non è Ibiza”. E in effetti c’è da andare parecchio orgogliosi del fatto che la studiosa abbia scelto di rientrare in Patria, e ancora di più all’Università dell’Insubria di Como, e continuare qui la sua ricerca, con i soldi, due milioni di euro, ottenuti da un bando europeo.
Dopo 13 anni di lavoro all’estero Lucia Caspani, oggi professoressa associata all’Institute of Photonics dell’università scozzese di Strathclyde, Glasgow, torna in Italia e sceglie l’Università dell’Insubria, Dipartimento di Scienza e alta tecnologia di Como, dove si era laureata e aveva conseguito il dottorato prima di partire – si legge in un comunicato dell’Insubria
Caspani era già attesa all’Insubria come vincitrice del bando Fis 2021, per il quale l’Università aveva inviato al Ministero la richiesta di chiamata diretta, ed è ora risultata vincitrice anche di un progetto Erc Consolidator, un bando del Consiglio di ricerca europeo che prevede un finanziamento Erc di quasi due milioni di euro e una durata di 5 anni.
Il progetto di Lucia Caspani, che prenderà avvio in primavera, si intitola «Quantum-enhanced nonlinear imaging (QuMIm)» e intende trasformare il campo dell’imaging non lineare e della microscopia usando l’entanglement, cioè la sovrapposizione quantistica di due o più fotoni che si comportano come una singola particella. Tale tecnica permetterà di migliorare l’imaging funzionale in tessuti biologici superando i limiti di una delle tecniche più diffuse, ovvero la microscopia a fluorescenza multi-fotone.
Il programma Erc, European Research Council, è stato creato dall’Unione Europea nel 2007 e finanzia talenti per svolgere “ricerca di frontiera” in qualsiasi disciplina, con l’eccellenza come unico criterio di selezione: eccellenza del ricercatore e del progetto proposto.
Ma Lucia Caspani non è l’unica studiosa ad aver fatto questo percorso “a ritroso”. Recentemente anche Mattia Sormani, giovane astrofisico che, dopo dieci anni di studi all’estero, ha scelto di tornare in Italia chiedendo di trasferire il finanziamento di due milioni di euro dell’Erc Starting Grant 2023, dall’ateneo tedesco di Heidelberg, con cui aveva partecipato al bando, a quello dell’Insubria di Como (qui l’articolo).

Chi è Lucia Caspani
«Ho vissuto 13 anni all’estero: prima 4 anni in Canada (dove è nato nostro figlio), poi 2 anni a Edimburgo e gli ultimi 7 anni a Glasgow (dove è nata nostra figlia). Mio figlio Andrea ha 11 anni e mia figlia Marina 7 – racconta la ricercatrice -. Il mio più stretto collaboratore è mio marito Matteo Clerici, siamo insieme dalle superiori, abbiamo lavorato insieme in Canada, in Scozia – e a breve all’Università dell’Insubria a Como. Nonostante tutto, ci sopportiamo ancora. Io e mio marito abbiamo studiato fisica assieme all’Insubria, e poi siamo sempre riusciti a spostarci assieme negli anni, è anche lui professore di fisica. Matteo è rientrato prima, da ottobre di quest’anno è professore associato sempre all’Università dell’Insubria, e con lui sono rientrati anche i figli così hanno potuto cominciare la scuola a settembre. Io per ora faccio la pendolare. Della scienza mi piace la possibilità di affrontare problemi sempre nuovi e di incontrare persone diverse da tutto il mondo»
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