Regione dispone l’apertura di 11 ospedali di comunità da parte di privati: tre nel territorio di Ats Insubria
Nella delibera approvata dalla giunta sono previsti anche i criteri per l'organizzazione e l'accreditamento. Le Ats devono pubblicare le manifestazioni d'interesse
Saranno 11 gli ospedali di comunità che potranno essere attivati da privati o da enti pubblici o aziende per i servizi alla persona. Lo ha stabilito una delibera approvata dalla giunta che ne prevede 3 nel territorio di Ats Insubria. Gli ospedali andranno ad aggiungersi ai 63 già previsti e da realizzarsi grazie ai fondi PNRR. I posti letto aggiuntivi saranno 220.
L’Ospedale di Comunità eroga ricoveri brevi con lo scopo di prevenire ricoveri inappropriati in degenze per acuti; stabilizzare e accompagnare il paziente verso il domicilio, o altre soluzioni di lungodegenza (RSA/RSD) al termine del ricovero in una degenza per acuti. E ancora aumentare la consapevolezza, nonché la capacità di auto-cura dei pazienti e del familiare o caregiver, attraverso la formazione e l’addestramento alla migliore gestione possibile delle nuove condizioni cliniche e terapeutiche.
Nella delibera sono definiti l’organizzazione dei nuovi Ospedali di Comunità e i criteri di accreditamento, le modalità organizzative e di partecipazione alle assegnazioni dei contratti di gestione.
Le Ats dovranno pubblicare le manifestazioni d’interesse rivolte a soggetti pubblici dell’area ‘non intercompany’ e privati per la gestione degli Ospedali.
«Si tratta di un atto importante – sottolinea l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – che si inserisce nel nostro progetto di rinnovamento della sanità territoriale. L’Ospedale di Comunità svolge una funzione intermedia tra la domiciliarità e il ricovero ospedaliero e contribuisce all’obiettivo della presa in carico sul territorio non solo del bisogno della persona in condizione di cronicità e fragilità ma anche della sua famiglia. L’Ospedale di Comunità è una struttura di ricovero breve per i pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica per eventi acuti minori o per la riacutizzazione di patologie croniche. L’individuazione dei bisogni dei pazienti avverrà in sinergia con le strutture ospedaliere e con i Medici di Medicina Generale che rappresenteranno il concreto collegamento degli Ospedali di Comunità con i pazienti sul territorio. Alla buona riuscita di questa rete contribuiranno anche i gestori privati che vorranno partecipare alle manifestazioni di interesse indette dalle ATS».
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