Inclusione e arteterapia alla Fondazione Marcello Morandini di Varese con “Memorie d’arte”
La Fondazione varesina presenta un percorso di inclusione per le persone con la sindrome di Alzheimer, proponendo un progetto di sensibilizzazione unico sul territorio. Due giornate per presentarlo al pubblico

Un progetto per rendere il mondo artistico e culturale più inclusivo. Un percorso per aprire le porte della Fondazione Marcello Morandini ad un mondo che solitamente non ha a che fare con gli artisti, eppure può entrare in connessione con loro e le opere d’arte.
Nella mattina di giovedì 25 gennaio la Fondazione di Via Francesco del Cairo a Varese ha presentato “Memorie d’arte”, il progetto che ha l’intento di trasformare l’arte in uno strumento di benessere e inclusione per migliorare la qualità della vita delle categorie fragili, come coloro che soffrono di disturbi neurocognitivi, con particolare riguardo a coloro che hanno la sindrome di Alzheimer.
A fare gli onori di casa Marcello Morandini che ha lasciato poi la parola alla moglie Maria Teresa Barisi Morandini: «Riteniamo che l’arte debba essere accessibile a tutti, indipendentemente dalle circostanze», ha spiegato per poi dare spazio alla presentazione di questo percorso che è una parte della più ampia programmazione riconoscibile dal nome “Portami al museo”.
Il primo progetto è appunto “Memorie d’arte” che ha portato nei tre piani delle Fondazione persone con la sindrome di Alzheimer accompagnati da un team di esperti. La dottoressa Maria Luisa Delodovici, Presidente dall’Associazione Varese Alzheimer ha sottolineato come: «L’arterapia è una terapia non farmacologica che impegna l’attenzione e produce piacere, favorendo il comportamento sociale. In questo modo non si migliorano solo i sintomi comportamentali dei pazienti ma è anche possibile evocare ricordi o emozioni vissute e scoprire nuove possibilità di espressione».
Accanto a lei Arianna Piazza, educatrice museale e storica dell’arte e parte dell’associazione Ambarabart, Maria Pizzolante, dottoranda di ricerca e psicologa, Alice Gomerio, coordinatrice del progetto, oltre a Marco Fugamalli della Cooperativa La Meridiana e Marco Falorni regista del docufilm “La memoria delle emozioni” dedicato al Paese ritrovato, il primo villaggio in Italia, a Monza, dedicato alla cura di persone con forme di demenza e affette dalla sindrome di Alzheimer.
Il team ha tracciato un resoconto più che positivo dei primi traguardi raggiunti e del modello di visita creato per unire visite guidate sensoriali a momenti di condivisione dedicato a tutti. «Vogliamio rompere gli stereotipi e aprire le porte dei musei a chiunque desideri esplorare, sperimentare e godere dell’arte concreta e costruttiva, perchè crediamo fortemente che la bellezza salverà il mondo», ha concluso Maria Barisi.
La Fondazione Marcello Morandini ha organizzato due giornate per dare la possibilità a tutti di immergersi nel cuore del progetto, sperimentando in prima persona il modello di visita guidata e vivendo più da vicino le sfide dell’Alzheimer.
La giornata di sabato 27 gennaio sarà rivolta al pubblico allargato e sarà arricchita dalla visione di stralci del Docufilm “La Memoria delle Emozioni”, realizzato in collaborazione con la Rai da Marco Falorni e la Cooperativa La Meridiana per esplorare il mondo dell’Alzheimer attraverso le testimonianze dei residenti del Paese Ritrovato, familiari e caregiver.
Domenica 28 il programma sarà invece pensato le famiglie, con attività, come la lettura di brani del libro “Facciamo che eravamo” di Silvia Roncaglia, che coinvolgano anche i più piccoli in un esperienza intima e riflessiva sulla sfida dell’Alzheimer nel contesto familiare.

Durante i giorni dedicati al progetto “Memorie d’Arte”, in Fondazione sarà anche esposta la mostra fotografica “Oblio” di Sonia Lamia, che esplora l’Alzheimer offrendo uno sguardo intimo attraverso quattro capitoli distinti. In questa mostra, la fotografia diventa uno strumento che trasforma la sofferenza in un’opportunità di crescita e comprensione reciproca, mostrando la malattia da prospettive diverse e con uno sguardo consapevole.
Il supporto didattico è realizzato da Ambarabart attraverso Arianna Piazza, il supporto psicologico da Marta Pizzolante e la coordinazione del progetto da Alice Gomiero in collaborazione con l’Associazione Varese Alzheimer e Via Col Van.
Il progetto è realizzato grazie al contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto che ha attivato una raccolta fondi per coprire le spese di realizzazione. Una parte ancora mancante del finanziamento necessario per coprire tutti i costi dell’operazione può essere sostenuta dal pubblico attraverso il sito: www.fondazionevaresotto.it/i-progetti/memorie-darte/#dona-ora
IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE:
27 gennaio
CONFERENZA aperta al pubblico gratuitamente su prenotazione per numero di posti limitato (inviare una mail a prenotazioni@
ore 15:00 Accoglienza
ore 15:15 – 16:00 Conferenza e Visione stralcio del Docufilm “La Memoria delle Emozioni” di Marco Falorni
ore 16:00 – 16:30 Modello di visita guidata
ore 16:30 – 17:30 Visita libera del Museo con scheda didattica facoltativa
28 gennaio
POMERIGGIO di sensibilizzazione per famiglie
a pagamento con tariffa ridotta con obbligo di prenotazione per numero di posti limitato (inviare una mail a prenotazioni@
ore 16:30 – 16:45 Lettura scenica di brani del libro “Facciamo che eravamo” di Silvia Roncaglia, da parte dell’Associazione Culturale Parole in Viaggio
ore 16:45 – 17:15 Visita con percorso didattico autogestito per famiglie.
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