Quattro amici, tre ospedali, due orfanotrofi e mille grazie
La testimonianza di Patrizio Montevecchi in missione in Tanzania con Dino Azzalin per creare un medical center in prossimità dell'orfanotrofio di Mgolole
Era dal rapimento in Kenia del 1995 che non tornavo in Africa con Dino Azzalin, nonostante il fatto che dalla terribile avventura fosse nata una pura e profonda amicizia. Grazie alla spinta di Ilenia, mia compagna ed igienista, che da anni spingeva per fare una missione, mi sono scrollato le paure, ho rotto gli indugi ed abbiamo comprato i biglietti per Dar Es Salaam.
Dopo il rapimento ho continuato a seguire progetti e a viaggiare, ma sempre facendo molta attenzione a dove mettevo i piedi. Dall’arrivo in aeroporto all’imbarco per il rientro ho sempre richiesto di essere accompagnato da personale del paese ospitante. In molti paesi i rischi dovuti alla nostra “ignoranza” sono di anno in anno aumentati sia per noi volontari che per i locali. Infatti, arrivati a Dar alle 4 di mattina ad aspettarci c’era un driver che ci ha portato alla sede del Cuamm e da lì è cominciato il viaggio che mi ha riconciliato con l’East Africa, mentre con gli altri punti cardinali ero già in pace. Ho così potuto riassaporare il calore dell’ospitalità delle Sisters, con i loro sorrisi, le loro ciotole colme di riso e patate, le loro continue richieste di aiuto per terminare progetti, a volte troppo ambiziosi, ma che un giorno o l’altro riusciranno a completare… Ed abbiamo percorso km e km su strade sempre piene di gente che vaga senza una meta a qualsiasi ora del giorno e della notte ma che risponde sempre con un sorriso al tuo saluto.
Abbiamo visitato l’ospedale di Tosamaganga con i giovani medici del Cuamm che si scusano per non poter pranzare con te perché hanno troppe emergenze a cui far fronte e quindi salteranno la pausa.
Abbiamo visitato due orfanotrofi, uno vicino a Mikumi gestito da un’elegante signora con gli orfani che vivono in condizioni vergognose e ci ha lasciato con molti dubbi ed uno a Mgolole gestito dalle suore dove i bimbi sono curati, coccolati e ben gestiti.
Lo studio Apa di Mikumi con Noel, che funziona come un orologio e quello in realizzazione di Mgolole che sarà un sicuro successo grazie all’attento lavoro di Dino e dell’Apa. Bene, tutto questo ha reso davvero speciale questa nuova esperienza africana, grazie anche agli splendidi compagni di viaggio che si sono adattati a tutte le sorprese che l’Africa ti riserva ogni momento senza mai perdere il sorriso.
Una nota speciale anche per Rosella, la Masai bianca di Mtoni, profonda conoscitrice della terra che la ospita da tanti anni, donna colta e dal cuore enorme. Grazie ad Ilenia a Dino e a Domenico. Grazie all’Apa al Cuamm ed alle Sisters.
Asante sana Tanzania!
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