“Caro Garavaglia, quando sarete anti-fascisti potremo pensare di scrivere una storia condivisa”
Il segretario di Rifondazione Comunista del Legnanese Juan Pablo Turri replica alla presa di posizione del consigliere regionale Christian Garavaglia di Fratelli d'Italia relativa alle celebrazioni in memoria di Carlo Borsani

«Rispondiamo al consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia Christian Garavaglia che ci chiede di superare a distanza di 80 anni gli odi e le divisioni che impediscono in Italia di elaborare una memoria condivisa sulla dittatura nazi-fascista. Garavaglia accusa Rifondazione Comunista di alzare muri, e noi lo facciamo ricordando a tutti l’enorme carico di responsabilità, morti, sofferenze e barbarie che hanno avuto figure come Carlo Borsani durante 20 anni di regime fascista in Italia, e adoperandoci di conseguenza per dedicare ai fondatori di Emergency, Teresa Sarti e Gino Strada, la Piazza antistante il Liceo Galileo Galilei a Legnano, evitando così che ogni 29 aprile alcuni nostalgici del ventennio, non pseudo ma proprio nostalgici, rievochino gli eroi del manganello e dell’olio di ricino con i soliti saluti romani». Commenta così il segretario di Rifondazione Comunista del Legnanese Juan Pablo Turri replicando alla presa di posizione del consigliere regionale Christian Garavaglia di Fratelli d’Italia relativa alle celebrazioni in memoria di Carlo Borsani.
«Garavaglia e e la sua Gioventù Nazionale Alto Milanese si mettano loro il cuore in pace: l’Italia è una Repubblica nata dalla Lotta di Liberazione, la nostra Costituzione è antifascista, andate a leggere la cronologia della violenza squadrista in Italia dal 1919 al 1924 e troverete i nomi, le appartenenze politiche e sociali, lì troverete comunisti, socialisti, anarchici, cattolici, repubblicani e anche liberali, contadini, operai, le lavoratrici e lavoratori che hanno pagato con la vita il loro opporsi alla vostre idee, quegli antifascisti sono i padri e le madri della nostra Costituzione – prosesue Turri -. Sappiamo perché vi dà tanto fastidio il ricordo delle violenze squadriste, delle leggi razziali, della deportazione degli ebrei da parte dei fascisti italiani, perché i conti con il passato Voi non li avete mai fatti. Il giorno in cui riuscirete ad essere sinceramente anti-fascisti potremo pensare di scrivere una storia condivisa».
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