Piazzale Valganna a Varese: i problemi di un luogo sconosciuto ai più
Il messaggio di un lettore di Varesenews che ne denuncia il degrado, solleva la questione su un luogo poco noto

È un piazzale che pochi conoscono, anche a Varese, perchè in molti lo considerano solo un parcheggio: ma rappresenta, secondo almeno i nostri lettori, un nuovo punto spinoso in città. Si tratta di piazzale Valganna, lo slargo accanto alla rotonda che unisce viale dei Mille con viale Valganna e viale Ippodromo a Varese.
A “porre i riflettori” sul piazzale è un residente e lettore di Varesenews, Stefano Colombo Garoni, che esordisce così: «Vi scrivo per riportarvi una situazione incresciosa riguardante una zona della Nostra città: Piazzale Valganna. Dopo aver segnalato già altre volte il problema relativamente al degrado sociale, l’incuria e la mancanza di sicurezza del piazzale mi ritrovo a scrivervi perché la situazione è peggiorata invece che migliorata».
Colombo Garoni scrive di avere già rivolto appelli per far tornare decorosa la piazza, innanzitutto all’assessore all’ambiente: «Ho atteso invano ormai 5 mesi dalle dichiarazioni dell’assessore Nicoletta San Martino riportate in un articolo relativamente a una mia segnalazione e pubblicato su una testata locale dove annunciava che sarebbe prontamente venuta a verificare di persona e ad oggi non è successo assolutamente NULLA se non un netto peggioramento».
La prima cosa che abbiamo fatto, perciò, è stato contattare l’assessora e chiederne conto. «In realtà, come promesso, mi sono informata sulla situazione del piazzale, dal punto di vista delle mie competenze, cioè della sua pulizia, e abbiamo anche preso provvedimenti importanti, che ci dispiace non siano visibili – ha commentato Nicoletta San Martino – In quel piazzale la pulizia era prevista tre volte alla settimana manualmente, perchè a causa delle macchine parcheggiate non è possibile procedere alla pulizia meccanizzata. L’impresa mi aveva confermato che c’era una situazione critica per sporco e degrado, perdipiù difficile da risolvere e perciò abbiamo preso la decisione di passare tutti i giorni da li, e dalla zona di viale Valganna. Di fronte ad un commento simile, l’effetto evidentemente non c’è stato. L‘unica alternativa che ci resta, fattibile entro breve, è quella di istituire la pulizia meccanizzata in quel piazzale: questo prevederà delle notti in divieto di sosta una o due volte al mese, ma il risultato dovrebbe essere, se non risolutivo, almeno più visibile».

Il resto della lettera però parla di problemi che vanno ben oltre il decoro urbano e l’igiene delle strade: «Noi cittadini siamo stufi, stufi di dover vivere in mezzo al degrado , stufi di dover rincasare la sera con la paura per le frequentazioni poco raccomandabili che si “attardano” nel piazzale – continua infatti il messaggio – È assurdo che si debba sentire odore di urina ogni volta che si parcheggia l’auto vicino al ponte, che durante la notte si senta musica a tutto volume e schiamazzi continui. Credo che in una città civile sia normale poter lasciare la propria auto parcheggiata senza che venga danneggiata ma mi rendo conto che tutto questo ormai è pura utopia». Si tratta di segnalazioni ben più gravi che coinvolgono altri argomenti legati più alla sicurezza urbana e pubblica.
Per questo abbiamo provato a chiedere all’assessore alla Polizia locale e Sicurezza Raffaele Catalano: «E’ una situazione che ci è stata sottolineata per la prima volta all’amministrazione dal consigliere Franco Formato nel suo primo intervento in consiglio Comunale – spiega l’assessore – Mi sono informato approfonditamente, ma non ho avuto riscontri: non sono emerse ne segnalazioni ne situazioni che avessero una connessione diretta con l’ordine e la sicurezza pubblica».
Se casi gravi ci sono stati, non sono stati quindi denunciati dai cittadini: «Se è necessario intervenire in cose che rientrano nella competenza del comune siamo pronti, ma non siamo siamo noi i tutori dell’ordine e non possiamo – nel senso che proprio non ne abbiamo le competenze nè i mezzi – reprimere comportamenti. Noi possiamo collaborare con le forze dell’ordine: a loro spetta la sicurezza pubblica, a noi la sicurezza urbana».

La lettera si conclude in questo modo: «Con disillusa speranza ci riprovo a chiedere alla attuale amministrazione che venga fatto qualcosa per il piazzale Valganna e i cittadini che vivono negli edifici limitrofi. Vogliamo far almeno rattoppare le buche? Pulire il piazzale dalla immondizia? Transennare in maniera civile o eliminarla del tutto senza lasciarla lì come fosse arte contemporanea? Aumentare la sicurezza nelle ore notturne? Eliminare le erbacce che crescono nel piazzale e non vengono sistemate da anni? Vogliamo finalmente fare qualcosa per questo piazzale e per questa zona della nostra meravigliosa città?».
Molta è la carne al fuoco in queste ultime righe, che coinvolgono dall’ambiente alla polizia locale, dalla polizia di Stato ai lavori pubblici. Di certo, questa lettera un risultato l’ha ottenuto: puntare i riflettori su un piazzale che la maggior parte dei cittadini considerava, nella migliore delle ipotesi, un semplice parcheggio in una zona periferica della città.
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