
Continua il ping pong tra Lega e sindaco di Mornago
Dopo il lungo documento del sindaco Davide Tamborini, che è in lizza per le elezioni, risponde il segretario cittadino della Lega mornaghese Simone Marcolli

Non si ferma il dibattito tra la Lega di Mornago e il sindaco Davide Tamborini, che si ricandida alle attuali amministrative.

Il Carroccio replica infatti al lungo documento del primo cittadino con una nota firmata dal segretario cittadino della Lega mornaghese Simone Marcolli (nella foto): «Sull’accordo il sindaco finge di non ricordare che la mia sezione l’ha bocciato all’unanimità. Quanto alla campagna di fango che staremmo portando avanti, non ce n’è bisogno: sta facendo tutto da solo».
E’ ferma la replica del segretario della Lega, tirato in ballo dal sindaco Tamborini: «Sì, ci siamo sentiti per telefono il 29 Febbraio, quando ha chiesto di parlare per un eventuale accordo, affermando di essere carente di giovani e figure femminili da inserire in lista. Un accordo che evidentemente gli interessava per garantirsi l’elezione, o non si sarebbe messo in contatto. Ci siamo lasciati con l’idea di aggiornarci, solo che, trattando l’argomento con la mia sezione e mettendo la questione ai voti, il risultato è stato un unanime no: a mancare erano la fiducia, delle aperture concrete e un serio coinvolgimento dei consiglieri di minoranza».
«Gli accordi non si fanno dalla sera alla mattina per garantirsi altri 5 anni, ma su progetti: progetti che, dove abbiamo lavorato in collaborazione, non certo per poltrone o posti, ma per il bene del paese, sono caduti tutti nel vuoto – Continua Marcolli nella replica – I finanziamenti che abbiamo ottenuto per il marciapiede di via Stazione, quelli per la piazza di Vinago e il potenziamento del trasporto pubblico locale per Varese sono finiti nelle sue mani, con il primo che è un incomprensibile zig zag con cantiere non ancora chiuso, la seconda inaugurata due mesi fa è ancora inagibile e il terzo ignorato, nonostante la proposta di mettere in sicurezza l’incrocio via Verdi/via Piave e fornirlo di una fermata del TPL per collegare la frazione: questo la dice tutta su una persona inaffidabile. Il suo ragionamento su una presunta ripicca, poi, è falso e, francamente, infantile, come gli avevo già tra l’altro detto per telefono e non via stampa».
«Un altro punto su cui vorrei soffermarmi – continua il segretario – È la presunta campagna di fango che i consiglieri di minoranza gli starebbero facendo contro, piccati per l’accordo mancato: la minoranza sta solo portando a termine il proprio mandato facendo quello che ritiene corretto, ovvero non far cadere nel silenzio alcune gravi situazioni che sono emerse rispetto alla sua gestione dell’ente. Poi a decidere sarà la procura, infatti nessuno ha fatto altro se non presentare le potenziali situazioni di rischio. L’unico fango è quello che si sta tirando addosso da solo con i suoi atteggiamenti, dal minacciare querele a destra e a manca agli attacchi personali che sta lanciando in maniera scomposta. Spero di non essere più chiamato in causa su questioni così sterili, mi piacerebbe si potesse pensare alla Mornago di domani. Ma forse è chiedere troppo».
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