Mastini, il cammino si chiude qui: il titolo IHL va al Pergine
Emozionante Gara6 in Trentino: Linci avanti 4-1, poi i gialloneri segnano due volte nel finale e si arrendono solo sulla sirena. Il Varese sbaglia troppo sotto porta dopo una stagione comunque ottima

Arrivederci scudettino, ci mancherai. Ma proveremo a riprenderlo al più presto dalle maglie del Pergine. I Mastini abdicano dal trono della IHL dopo sei partite, emozionanti e combattute, contro le Linci trentine che per la prima volta conquistano il titolo di questa lega. E lo fanno al termine di un’altra gara da perdere il fiato e da brividi nella schiena: 4-3 il risultato per i padroni di casa che solo all’ultimo secondo possono, davvero, fare festa.
Vale la pena partire proprio dall’epilogo per far capire quanto il Varese ci abbia provato sino all’ultimo istante utile. Subita la (contestata) rete del 4-1 a 11′ dalla fine, i Mastini hanno dato l’impressione di non avere più benzina né idee. Ma quando sugli spalti è iniziata la festa dei tifosi delle Linci, ecco gli ultimi due graffi stagionali firmati da Pietro Borghi e Naslund a riaprire la contesa. I 2′ finali sono stati di assedio totale, con Buono e Mocellin a immolarsi davanti a Rigoni per respingere tutti i tiri scoccati da Majul e soci alla disperata ricerca di un pareggio che avrebbe fatto la storia. A 3” dalla fine gioco fermo con i coriandoli già lanciati dal pubblico: ghiaccio ripulito e ultimissimo puck scagliato in avanti senza fortuna.
Il Varese, però, ha perso ben prima il match numero sei. Lo ha fatto quando ha sprecato occasioni a ripetizione davanti a Rigoni (solito baluardo), lo ha fatto quando è stato trafitto per due volte in pochi istanti su due inferiorità numeriche consecutive. Situazione che, al contrario, i gialloneri non sono mai riusciti a sfruttare. Per l’ennesima volta in questa finale, dunque, gli uomini di Czarnecki hanno peccato di concretezza sotto porta e di poca incisività con l’uomo in più. E in partite come questa, dove i dettagli fanno tutta la differenza del mondo, a fare festa è stata la squadra più cinica, cattiva, pronta al morso.
Un peccato, perché il cammino di questa stagione è stato ugualmente grande: come si suol dire, vincere è difficile ma ripetersi è difficilissimo. E così è stato: dopo la doppietta coppa-campionato dello scorso anno i gialloneri sono riusciti a rivincere la stagione regolare e ad arrivare alle Final Four di Coppa Italia. E a giocarsi il titolo alla sesta delle sette partite possibili. Insomma, sono mancate le due ciliegine (quelle invece messe dal Pergine) a una torta comunque golosa e piacevole. Con, inutile negarlo, un po’ di amaro nell’ultimo boccone, ma questo è lo sport. E lo sport ci consente di dire “arrivederci” e non “addio” al simbolo del primato della IHL.
LA PARTITA
I – L’avvio dei Mastini è feroce: la prima penalità alla difesa di casa arriva dopo 30” (trattenuta di Gamper su Borghi) e nel powerplay Rigoni mostra subito di essere in palla su Pietroniro e Garau. Poi la panca puniti si apre per Christian Buono ma senza marcature, e anche a uomini pari il portiere di casa è decisivo su Naslund. A metà periodo la prima linea delle Linci prova a impensierire Perla ma il Varese è pronto su ogni ingaggio e continua a dirigere il gioco, pur fallendo con Tilaro una occasione gigante. Anche Bitetto spreca un disco invitante davanti alla gabbia. Finale di tempo a tinte biancorosse ma reti che restano inviolate, 0-0.
II – La partita si sblocca dopo 40” nel secondo periodo: azione rapida dei gialloneri con Borghi che ha la pazienza di non tirare subito ma di aggirare la gabbia e servire Piroso. Il 55 viene murato ma Naslund, che ha seguito i compagni, infila lo 0-1 giallonero. Il Pergine a questo punto tentenna e rischia di capitolare ancora ma Rigoni risponde a Piroso mentre dalla parte opposta sono i trentini a mangiarsi le mani per un’azione non sfruttata da Bitetto e fermata da Perla. Il goalie giallonero ferma anche Lemay in anticipo. Una penalità a M. Mazzacane però porta al pareggio: il Varese si disimpegna bene per un minuto ma poi deve capitolare su una conclusione di Mocellin. Poi è un fallo di Schina a dare un’altra superiorità ai padroni di casa che, al solito, non perdonano: tocca a Lemay inventare un gran gol per il 2-1. Nel finale di periodo gli arbitri cacciano per 2′ Tilaro e Christian Buono: al rientro l’attaccante del Varese spreca l’ennesima buona occasione.
III – Il Varese riparte lancia in resta ma il primo tentativo si infrange sulla base della porta; Pietroniro manda alto un puck da posizione molto favorevole ma sul capovolgimento ecco la terza rete dei padroni di casa: abile Foltin a battere Perla che fa il possibile per non farsi superare ma è costretto a capitolare. Due minuti dopo, tutto sembra compiuto: Berger si allunga il disco, c’è un contatto con Perla ma il giocatore di casa riesce a segnare il 4-1. Proteste giallonere ma arbitri che assegnano la rete e sugli spalti inizia la festa che prende ulteriore forza dopo che un tiro di Majul si è infranto sul palo, viaggiando poi sulla linea prima di essere allontanato. Manca solo lo spumante ma i Mastini sono ancora vivi e a 3′ dalla fine, d’improvviso, colpiscono con Pietro Borghi (Perla già richiamato una volta in panchina). Si riparte e tocca a Naslund concretizzare l’incredibile 4-3 con una delle sue bordate. A 2.47 dalla fine inizia l’ultimo assedio alla gabbia di Rigoni, protetto come non mai dai compagni che si immolano letteralmente sull’ultima scarica di dischi scagliati dai bastoni gialloneri. Il muro regge, il titolo è del Pergine.
PERGINE SAPIENS – MASTINI VARESE 4-3
(0-0; 2-1; 2-2)MARCATORI: 20.41 Näslund (V – Piroso, M. Borghi), 28.51 Mocellin (P – Ch. Buono), 31.16 Lemay (P); 46.03 Foltin (V – Lemay, Mocellin), 48.30 Berger (P – Foltin, Ca. Buono), 56.45 P. Borghi (V – Pietroniro, Majul), 57.13 Näslund (V – Vanetti, Piroso)
PERGINE: Rigoni (Zanella); Ca. Buono, Gamper, Gabri, Ambrosi, Lacedelli, Ghizzo, Giacomozzi; Ch. Buono, Berger, Bitetto, Foltin, Lemay, Mocellin, Manganelli, Viliotti, Flessati, Marano, Andreotti, Meneghini. All. Ambrosi.
VARESE: Perla (Marinelli); Raimondi, Näslund, Schina, Crivellari, Bertin, E. Mazzacane, Vignoli, Fanelli; Piroso, Vanetti, M. Borghi, Pietroniro, Majul, Tilaro, Garau, M. Mazzacane, P. Borghi, Perino, T. Cordiano, Allevato. All. Czarnecki.
ARBITRI: Moschen e Soraperra (Formaioni e Grisenti).
NOTE. Penalità: P 10′, V 12′. Superiorità: P 2-4, V 0-3. Spettatori: -.
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