Caldè la “Portofino del Lago Maggiore” tra scorci incantevoli e acque cristalline
È uno dei borghi più noti della costa lombarda del Lago Maggiore. Offre natura, cultura, divertimento e relax
La chiamano “la Portofino del Lago Maggiore” per il suo centro storico di case in pietra ben curate, l’elegante porticciolo e un lungolago che offre tramonti suggestivi e scorci altrettanto incantevoli.
È una frazione di Castelveccana, sponda lombarda del Lago Maggiore a Nord di Laveno Mombello.
Cosa fare a Caldè
Uno dei maggiori punti di interesse è sicuramente la Rocca, facile da raggiungere e dalla quale si può avere una fantastica vista su una grande fetta del Lago Maggiore. Attraversando il prato adiacente e imboccando il percorso che prosegue nel bosco si può raggiungere la cima della scogliera, per godere di una vista a 360 gradi.
La Rocca di Caldè, anticamente conosciuta come Rocca di Travaglia o Travallia, è un fortilizio difensivo eretto a Caldè, località nel comune di Castelveccana.
Notizie della Rocca si hanno a partire dal X secolo quando, a seguito delle lotte dinastiche tra Berengario d’Ivrea e Ottone I di Sassonia per il trono d’Italia, essa fu donata da Ottone all’arcivescovo di Milano Valperto. Da allora appartenne alla chiesa ambrosiana come bene arcivescovile. Dal XIII al XV secolo membri della nobile famiglia Sessa ne furono investiti in qualità di vassalli arcivescovili.[1]
Oggi ne rimangono solo alcuni resti, tra i quali alcune parti del muro di recinzione e un antico fossato di protezione. Nel luogo dove prima si innalzava il castello è presente una torre faro come monumento ai caduti di tutte le guerre. Da qualche anno è stato costituito il nuovo Parco della Rocca di Caldè che ha ristrutturato la prima parte delle fornaci della Rocca di Travaglia. All’interno del parco è stata recuperata una cappella dedicata a san Genesio[non chiaro].
Una volta tornati nel paese, dal parcheggio si attraversa il ponte e imboccare la passeggiata sul lungolago, fino a raggiungere le Fornaci abbandonate, luogo incredibile e che racchiude molta storia (le prime costruzioni iniziarono nel periodo tra il 1200 ed il 1700). Le Fornaci si trovano nell’omonimo parco al di sotto della Rocca di Caldè, sito di grande pregio paesaggistico e naturalistico. L’impianto industriale, dismesso nel 1969, ha una conformazione a terrazzamenti, su cui sono state realizzate diverse strutture in calcestruzzo armato e in muratura. Tra questi, spiccano le ciminiere dalla forma tronco-conica sormontate dal cilindro in laterizi, che caratterizzano fortemente l’ambiente. Il luogo attualmente è in stati abbandono e invaso da una folta vegetazione. L’area è privata e la proprietà ha dato mandato a uno studio di Milano di realizzare strutture ricettive e turistiche, un progetto che dovrà anche prevedere una zona aperta al pubblico, condizione posta dall’amministrazione comunale. I tempi però sono decisamente lunghi.
Un’altra spiaggia imposta da ciottoli si trova dalla parte opposta andando verso Laveno.
Dal parcheggio di via Monfalcone si può raggiungere la Chiesa di santa Veronica. Il sentiero è segnalato da un cartello giallo e costeggia il torrente fino al ripido sentierino con gradoni che sale alla chiesa. In alternativa si parte dalla località Castello, si percorre interamente via G. Mazzini e superato con un ponte la ferrovia, dopo poche centinaia di metri si imbocca un sentiero pedonale (segnalato) che conduce al poggio dove vi è la chiesa.
La chiesa fu costruita tra il XIV e il XV secolo all’interno del recinto fortificato della rocca di Travaglia(ora rocca di Caldè). Dopo la distruzione del fortilizio ad opera degli svizzeri nel 1513, non restano che poche tracce. l’edificio sacro ebbe qualche relazione con il complesso sistema estrattivo che avveniva ai piedi della medesima rocca, verso il lago, dove si cavò, per secoli, la pregiata calce utilizzata anche per la fabbrica del Duomo di Milano. La chiesa è a navata unica, scandita in quattro campate aggiunte, progressivamente, entro la metà del XVI sec. alla piccola chiesa originaria, cui appartiene l’abside semicircolare e, molto probabilmente, la prima campata che anticipa l’abside e attualmente compone il profondo presbiterio. L’ingresso si apre in facciata, sotto un pronao aggiunto nel 1946. Le murature d’ambito sono in pietrame misto, a vista sulle pareti esterne dell’edificio.
Tornando nel borgo, vicino alla piazza si trova il parchetto per i bambini, un chiosco e una struttura coperta dove la Pro Loco organizza in estate diverse feste, la più nota delle quali è la Sagra del Pesce che si tiene nel primo weekend di agosto.
A Castelveccana si trovano le due spiagge con acquea definita “eccellente” dai monitoraggi da Ats Insubria:
Cinque Arcate: spiaggia ghiaiosa di circa 15 metri con scogli, ad accesso libero. È dotata di porcheggiò con punto ristoro e fontanella. È possibile portare con sé il proprio cane.
Spiaggia Lido è lunga circa 6 metri, di sabbia e ghiaia ad accesso libero non è consentito portare animali. È dotata di punto ristoro a cui si accede attraverso passaggio pedonale, è dotata di fontanella e doccia. Ha boe che permettono organi di piccole imbarcazioni.
Come raggiungere Caldè
Caldè si può raggiungere sia in auto che con i mezzi di trasporto pubblici. Per quanto riguarda questi ultimi, partendo da Varese, consigliamo di prendere dalla stazione Nord il treno che porta fino al capolinea di Laveno. Da qui si può acquistare un biglietto per la Linea N03 (Luino-Ticinallo-Caldè-Laveno) e scendere alla fermata di Castelveccana, raggiungendo poi il centro di Caldè a piedi in pochi minuti. Se invece volete recarvi in auto è presente un parcheggio in via Monfalcone, ai piedi della salita per la Rocca.
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