Massimo Gasparri confermato presidente del consiglio comunale di Rescaldina
L'elezione del presidente del consiglio comunale, come cinque anni fa, non ha risparmiato qualche frizione tra maggioranza e opposizione
Cinque anni fa la prima seduta consiliare aveva segnato la prima polemica per il neo-eletto sindaco di Rescaldina Gilles Ielo: ad accendere gli animi del parlamentino, in una seduta che sulla carta avrebbe dovuto scorrere liscia come l’olio, era stata allora l’elezione del presidente del consiglio comunale. Di polemica questa volta certamente non si può parlare, ma su questa stessa questione anche la prima seduta consiliare del secondo mandato da primo cittadino di Ielo non ha risparmiato qualche frizione, subito peraltro stemperata nelle profferte di collaborazione arrivata da entrambe le parti, destinate ad essere messe alla prova dalle prossime sedute consiliari e di commissione.
«Come opposizione avevamo proposto un nostro candidato come presidente del consiglio – ha sottolineato al momento della votazione a scrutinio segreto il capogruppo di CambiaRescaldina Luca Perotta -: non avendo ricevuto nessuna risposta ci è sembrato palese che la nostra proposta non fosse stata di vostro gradimento. Abbiamo quindi pensato di proporre un vostro consigliere, una persona che conosciamo, stimiamo e ci sembra adeguata a rivestire questo ruolo, non perché il presidente precedente non lo fosse ma perché visti i nuovi volti dell’amministrazione ci sembrava opportuno dare anche a questa figura un volto nuovo: Emanuele Colombo».
Per il consigliere, però, Vivere Rescaldina ha «altri progetti» – parole del sindaco -, con il risultato che la proposta è stata “bocciata” dalla maggioranza, che ha fatto convergere i propri voti su Massimo Gasparri, poi confermato alla presidenza del consiglio comunale. «La vostra proposta di un consigliere comunale di opposizione alla presidenza del consiglio comunale mi ha sorpreso – ha replicato Ielo -: cinque anni fa la proposta nasceva dal fatto che tra i gruppi consiliari allora presenti in consiglio comunale, quelli di opposizione totalizzavano una quantità di voti superiori ai voti presi da Vivere Rescaldina. In questa tornata elettorale non ci sono altri gruppi di opposizione se non CambiaRescaldina: vedo venir meno quel ragionamento sulla rappresentatività, che comunque non avevo condiviso perché il bello della democrazia è anche che il voto non fa un distinguo tra opposizione e maggioranza ma tra i differenti gruppi consiliare».
«Abbiamo capito e compreso la necessità, da un punto di vista operativo, dell’amministrazione di individuare una figura che sia espressione della maggioranza come presidente del consiglio – ha fatto notare in risposta il consigliere Paolo Magistrali -. Ci aspettavamo magari una condivisione maggiore nell’individuazione del consigliere di maggioranza che potesse rappresentare davvero l’intero consiglio comunale: non è stata accettata la nostra proposta, ma ci aspettavamo un coinvolgimento su due o tre nominativi di consiglieri di maggioranza su cui far convergere anche i voti dell’opposizione, in modo tale che davvero la figura del presidente del consiglio, che deve essere super partes e rappresentativa di tutto il consiglio comunale, potesse ricevere il voto all’unanimità di tutti. Questo non c’è stato e ci dispiace».
A valle dell’elezione, poi, dal presidente del consiglio comunale è arrivato un appello al «buonsenso civico». «L’impegno che posso prendere è quello di garantire a tutti i consiglieri e al consiglio stesso le proprie prerogative e di garantire l’imparzialità nei confronti di tutti – sono state le parole di Gasparri -. Chiedo ai consiglieri di facilitarmi il compito attenendosi al nuovo regolamento deliberato alla fine dello scorso anno e di usare il buonsenso civico che ognuno dei consiglieri eletti possiede sicuramente in grande misura. Mi sento di sottolineare ancora una volta quello che deve essere il ruolo principale dei consiglieri comunali: gli eletti devono portare istanze da parte dei cittadini all’interno dell’istituzione dell’amministrazione comunale, nei modi consoni per i consiglieri e per l’iter burocratico che anche il portare un’istanza comporta. Vi chiedo anche di riportare alla cittadinanza quello che succede all’interno del palazzo comunale, nella maniera più corretta e oggettiva e possibilmente senza scendere nella propaganda politica.
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