Teatro in scena a Vergiate: la storia delle massaie fra tradizione ed emancipazione
La compagnia teatrale dell’Armadillo, con la regia di Michela Prando, presenta uno spettacolo che esplora la storia dei lavatoi e delle massaie di Vergiate in un viaggio di emancipazione femminile

Un noto detto popolare recita: «I panni sporchi si lavano in famiglia». Questo modo di dire di origine medievale – più volte citato da Verga nel suo Mastro don Gesualdo – richiama un aspetto importante della vita quotidiana di una volta: quando le massaie si recavano ai lavatoi pubblici per fare il bucato. Questi luoghi erano molto più che semplici spazi per lavare i panni: erano ambienti dove fatica e convivialità, amicizia o rivalità e, indubbiamente, condivisione si intrecciavano strettamente.
La compagnia teatrale dell’Armadillo con la regia di Michela Prando presenta lo spettacolo Giro giro tondo cambia il mondo in cui si propone di esplorare la storia dei lavatoi e delle massaie di Vergiate e Cuirone. L’evento, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, dal Comune di Vergiate e dalla cooperativa sociale l’Aquilone, con il contributo della Fondazione Cariplo, si terrà sabato 6 luglio alle ore 18:45 in Piazza Filippo Turati, nella frazione di Cuirone di Vergiate. (In caso di maltempo, lo spettacolo sarà rimandato).
In sintonia con il progetto Per contaminazione: il piacere della lettura, un contagio da diffondere, la rappresentazione vuole, dunque, catturare l’essenza dei lavatoi: luoghi di duro lavoro, ma anche di occasione sociale.
In ogni paese, lavare i panni diventava un rituale, un momento di condivisione, di sfogo, un breve tragitto nel lungo viaggio di emancipazione dalle mura domestiche. Parliamo di un tempo in cui le donne non godevano di molta libertà e autonomia, né si teneva in grande considerazione il loro parere.
Nel 1946, un anno cruciale per il nostro Paese, mentre le 21 madri costituenti partecipavano alle sedute di Montecitorio, stabilendo la parità di genere come diritto inviolabile, veniva messa in commercio la prima lavatrice. Questa coincidenza è stata interpretata da molti come un segno di cambiamento: la lavatrice, più di ogni altro elettrodomestico, avrebbe contribuito all’affermazione delle donne nella società e alla loro emancipazione.
Per questa ragione, lo spettacolo vuole ripercorrere la storia del nostro territorio con balli e musiche dell’epoca raccontando di un mondo passato, ma che in altre vesti vediamo nel presente. Attraverso questa narrazione, vengono celebrati il ruolo femminile e il travagliato percorso verso l’uguaglianza di genere.
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