Cadegliano Viconago il paese dai sette borghi ricchi di storia, cultura e natura
Piccolo comune della Valmarchirolo è uno scrigno ricco di bellezza. Le costruzioni di epoca medievale e gli edifici Liberty, i panorami sul lago Ceresio e il parco dell'Argentera con mulini e alberi secolari
Cadegliano Viconago è un comune della Valmarchirolo di poco più di 2000 abitanti, in una posizione panoramica alle pendici del Monte Mezzano. È composto da sette rioni: Arbizzo, Argenterà, Avigno, Gaggio, Doneda, Cadegliano e Viconago.
Le sue origini risalgono all’epoca romana: si trovava sulla Via Mediolanum-Bilitio, che collegava Mediolanum (Milano) con Luganum (Lugano) passando da Varisium (Varese).
Cadegliano Viconago è un centro di interesse turistico e offre diverse attrazioni architettoniche, culturali e naturalistiche.
Testimonianze medievali
Il borgo di Viconago è ricco di testimonianze medievali, con abitazioni addossate, strette vie e cortili. Nel centro si trova Casa Andina, tra gli edifici più antichi del paese. Di origine medievale, risale al XI – XII secolo.
Nella piccola frazione di Doneda si trovano invece resti di un castello, con la muratura originale in pietra a vista. Accerchiato da altre strutture medievali, risale al tardo Alto medioevo.
Edifici in stile Liberty
Gli edifici più moderni sono in stile liberty costruiti tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del secolo scorso. Si tratta di ville padronali sparse o cappelle del cimitero. Queste abitazioni vennero edificate ad opera di emigrati ritornati al paese e desiderosi di dare lustro al borgo.
Dello stesso periodo è la stazione della tramvia Varese-Ponte Tresa soppressa nel 1953, progettata dall’architetto Giuseppe Sommaruga. L’edificio è oggi sede della biblioteca comunale e degli uffici postali.
L’ex stazione si compone di due corpi di fabbrica: il corpo principale si sviluppa su due piani mentre, sul lato destro, si colloca un piccolo stabile a pianta quadrata. Chiaro esempio di Liberty industriale con accenni allo stile medievale, la struttura è realizzata in mattoni a vista. Tra le decorazioni vi sono rosoni, intersezioni e moduli in pietra e, nella sezione inferiore, rilievi e rientranze in muratura. Si conservano ancora le elaborate inferriate originali.
Tra i palazzi di pregio segnaliamo le ville di Giorgio Pellini realizzate nelle seconda metà del secolo scorso:
- Villa Pellini (1850) — Inizialmente progettata come una dimora signorile in stile rurale, la villa divenne in seguito un istituto religioso.
- Villa Pellini-Pellegatta (1860) — Dimora personale di Giorgio Pellini, sul lato affacciato sul giardino presenta una facciata aperta al centro da logge tripartite.
- Villa Menotti Alfonso (1870) — Inserita in un ampio parco, la villa si presenta con una facciata scandita da lesene, al piano inferiore della quale si apre una loggia a tre arcate.
Gian Carlo Menotti e il Festival di Spoleto
Villa Menotti-Castello si trova in località Gaggio: edificio in stile coloniale realizzato agli inizi del Novecento su commissione della famiglia Menotti, ritornata a Cadegliano dopo anni trascorsi nelle Americhe. Dotata di una piccola torretta merlata, la struttura al piano inferiore presenta colonne dotate di capitelli dorici, mentre le colonne del piano superiore terminano in capitelli di ordine ionico.
È in questo parco che ogni estate si tiene il Cadegliano Festival – Piccola Spoleto con il teatro Blu. Qui, il 7 luglio 1911, nacque il noto compositore e librettista Gian Carlo Menotti che visse a Cadegliano fino ai 16 anni. Nonostante il grande successo riscosso nelle più grandi città del mondo, il Maestro Menotti amava tornare nel suo paese natale e trascorrere qui le sue estati.
Menotti volle il “Festival dei due mondi” per unire due continenti Europa e America, trasformando così Spoleto, nel ‘58 piccolo paese di contadini dove neppure arrivava l’ acqua, in un luogo di arte e cultura conosciuto in tutto il mondo.
La via Crucis e le chiese
Nel centro storico di Viconago si possono inoltre ammirare le stazioni di una Via Crucis che si sviluppa attraverso i portici e i cortili del borgo. I pannelli sono stati realizzati con la tecnica del mosaico e l’utilizzo di materiali locali tra cui porfido rosso di Cuasso al Monte e pietra arenaria di Viggiù . L’opera è stata voluta nel 2004 dall’associazione locale Recupero e Tutela Chiesa Sant’Antonio.
Tra le chiese si segnalano: la chiesa di Santa Maria Assunta che conserva preziose opere, tra cui una pala con l’Annunciazione datata al XVIII secolo e un affresco della Vergine con Bambino in trono, attribuita alla scuola Lombarda del XVI secolo.
L’edificio più antico della frazione di Viconago, e monumento nazionale, è la chiesetta di Sant’Antonio Abate. Costruita inizialmente con un’unica aula tra il X e il XI secolo, la chiesa ha subito aggiunte e modifiche tra il XIII e il XVII secolo, portandola al suo aspetto attuale. La chiesa ha una struttura semplice, con gli esterni in parte intonacati (sul fronte e sul lato meridionale) e in parte con pietra a vista originale .Gli interni della chiesa sono quindi interamente decorati, con pitture che vanno dal Trecento sino al tardo Seicento.
La chiesa di San Giovanni Battista, del 1590, si trova su un’altra da cui si gode il panorama sul lago di Lugano e sulle montagne circostanti. Gli interni conservano preziose decorazioni, tra cui l’altare maggiore in marmo, con un pregiato altorilievo rappresentante san Giovanni Battista, opera di Giuseppe Rosnati. Tra gli affreschi ricordiamo quello di santa Lucia, datato al 1607 e quello raffigurante la nascita di san Giovanni Battista, sulla parete di fondo.
Le vie del contrabbando, la linea Cadorna
Le bellezze di Cadegliano Viconago si trovano anche nei dintorni: i sette borghi sono attraversati e collegati da molti percorsi attraverso splendidi boschi e prati. Vie che vennero utilizzate in passato per il contrabbando tra Italia e Svizzera.
Lungo i sentieri si possono ancora ammirare i resti della Linea Cadorna, la Frontiera Nord, costruita nella Prima Guerra Mondiale a difesa dei confini italo – svizzeri. I tracciati sono oggi denominati “Sentieri della pace” e sono tornati pienamente fruibili grazie al recupero storico – naturalistico. Il comune è attraversato dall’itinerario numero cinque, che forma un anello di circa 11 km attorno a Viconago. L’escursione dura all’incirca 4 ore e porta alla scoperta di trincee, camminamenti, del trincerone alle Bocche di Noogh, delle postazioni di mitragliatrici sull’Alpe Foiora e sull’Alpe Cognolo, e all’osservatorio sul Monte la Nave.
Il Parco dell’Argentera
Dal 1997 l’area attorno al torrente Dovrana è diventata un parco pubblico, attraversata da una pista ciclopedonale che collega Ghirla a Ponte Tresa. Il Parco dell’Argentera prende il nome da una vecchia miniera in cui, già nel XIII secolo, venivano estratti piombo e argento.
Passeggiando lungo i 50mila mq² di area verde e boschiva, si incontrano quattro mulini, superstiti di un’attività di macina ben radicata a Cadegliano Viconago e risalente al XVIII secolo. I recenti restauri, hanno evidenziato le antiche decorazioni affrescate.
Completano le bellezze naturali di questo luogo un piccolo laghetto e numerose specie botaniche. Il parco è sempre aperto e offre aree attrezzate a sosta e zona picnic.
Percorrendo la statale da Varese a Ponte Tresa, all’altezza di Cadegliano, sulla sinistra, si trova l’entrata per il parco dell’Argentera. È un ambiente boschivo affascinante con platani, abeti, frassini e altri alberi maestosi, ruscelli, cascatelle, laghetto e ancora alcuni mulini, dei molti che c’erano nei secoli passati.
Come arrivare a Cadegliano Viconago
Da Varese si percorre la Statale 33, sono circa 40 chilometri
In Bus con la linea 11 Varese Porto Ceresio con partenza ogni ora circa ( Consultare CTPI)
Fonte: Upel
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