Troppi turisti alle cascate di Ferrera di Varese, “ambiente fragile e pericoloso”, l’appello del sindaco
Un’ordinanza firmata dalla prima cittadina Marina Salardi impedisce di fare il bagno e sostare al di sotto del salto d’acqua. “Parcheggio selvaggio e rifiuti: visitatori benvenuti ma occorre rispetto”
L’ultimo atto è stata, qualche giorno fa, la richiesta di soccorso per una signora che ha accusato un malore alla cascata Fermona, da tutti conosciuta come la Cascata di Ferrera: l’ambulanza faticava a manovrare per via del parcheggio selvaggio, con auto messe in ogni luogo per assicurarsi il posteggio e partire per ammirare la cascata e fare il bagno, spesso lasciando rifiuti in giro. (nella foto, le cascate e i turisti a pochi metri dal salto d’acqua. Foto da Oggi nel Varesotto)
Di tutto questo, solo una cosa si può fare: visitare con rispetto il luogo, in sicurezza e seguendo le regole di buon senso, in assenza del quale le istituzioni hanno comunque già tracciato il segno: è vietato dalla legge abbandonare i rifiuti e dal codice della strada sostare nei luoghi non consentiti. E soprattutto non è consentito fare il bagno nell’acqua colore smeraldo del Margorabbia che è sì invitante, specie in questi giorni di grande canicola, ma è pericolosissimo, non solo per la difficoltà da parte dei soccorsi di raggiungere la grande buca in caso di malore, ma soprattutto per il rischio di distacco di materiale roccioso e di tronchi.
Le cascate sono dunque luogo di attrattiva naturalistica aperto a tutti, grazie anche allo sforzo economico di Comunità montana che negli anni scorsi ha risistemato mettendolo in sicurezza l’intero percorso di avvicinamento, con tanto di piazzola per poter scattare foto e ammirare il paesaggio.
Ma più in là non si può andare.
Il sindaco Marina Salardi ha firmato un’ordinanza che è l’atto ufficiale attraverso il quale «individuando pericoli per gli utenti e dunque tutelare l’incolumità pubblica», si pone in essere il «divieto assoluto di recarsi nella zona sottostante la “Cascata Fermona”, delimitata dalla presenza del corpo idraulico superficiale e comunque in quelle parti non visitabili in sicurezza alle pendici delle pareti rocciose sino a revoca della presente». Ma, fuori dall’aspetto sanzionatorio della questione, esiste il tema del buon senso che deve prima ancora essere interpretato per regolare il comportamento umano.
E le foto di questi giorni sono ben poco edificanti, lasciando fra le lettere morte l’ordinanza, e fra le mille difficoltà un paesino di poche centinaia di abitanti che si vede sfilare per le vie del paese centinaia di persone che poi si danno appuntamento son asciugamani e spugne direttamente sugli spuntoni di roccia da cu possono cadere o far cadere materiale addosso agli altri bagnanti. Una situazione limite su cui la sindaca lancia l’appello a pochi giorni da Ferragosto.
«Non stiamo dicendo di non venire a visitare le cascate, ma di farlo in totale sicurezza e nel rispetto dell’ordinanza, quindi niente bagni, e niente soste sotto al salto d’acqua». Un concetto espresso in una nota che ricalca l’intendimento del Comune: «L’amministrazione comunale di Ferrera e la Comunità Montana delle Valli del Verbano hanno promosso la valorizzazione di questo patrimonio naturale che però esige attenzione e comportamenti educati e rispettosi da parte del visitatore. Non ci riferiamo solamente all’annoso problema dell’abbandono dei rifiuti, con il quale si “combatte” da sempre…, e al parcheggio selvaggio delle autovetture con gravi problemi sulla viabilità (saranno intensificati i controlli della polizia locale) ma principalmente alla sicurezza del luogo e alla sua corretta fruizione, un ambiente naturale tanto bello quanto fragile».
Recentemente è stato posizionato un cartello monitore che informa con molta chiarezza circa i rischi legati principalmente alla caduta di massi e tronchi d’albero, «e alla possibilità di onde di piena del torrente Margorabbia interessato in quel tratto da due impianti idroelettrici e relative opere di derivazione». Un problema, quello delle cascate, che riguarda centinaia di accessi al giorno, in questo periodo estivo non solo nei weekend ma anche in giornate infrasettimanali, con moltissimi turisti anche stranieri che in barba ai divieti si immergono, e stazionano dove è proibito.
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