Un tema per i compiti delle vacanze: “Il dono più bello che hai ricevuto”

Il nonno Fernando De Maria racconta il rapporto tra i bambini e la scuola attraverso il tema immaginario di una ragazzina durante le vacanze estive

gardaland 2009

Fra i compiti delle vacanze di una scuola media del milanese, è stato assegnato un tema dal titolo: “Il dono più bello che hai ricevuto”.
Una ragazzina ha descritto la gita a Gardaland.

La scuola era appena terminata – scrive la ragazzina – I miei genitori, con la scusa di una gita dalle parti di Brescia, mi svegliarono presto caricando sull’ auto il mio orso preferito. Lungo il percorso dormii, svegliandomi solo a destinazione: Gardaland!

Ero un po’ stordita, come si dice: “un po’ di qua e un po’ di là”, ma riuscii a capire dove fossi. Gardaland, era scritto in grande all’ingresso di un parco.

Pensavo che i sogni che i sogni fossero solo quelli della notte: invece la scritta diceva che, per i bambini, certe volte si avverano. Nel corso degli anni, dal tempo della scuola materna alle elementari, la parola Gardaland era solo nei discorsi dei compagni che vi erano andati: un posto leggendario dove potevi stare all’aperto e trascorrere una giornata nel paese dei bambini.

Varcato il cancello d’ingresso, compresi che avevano ragione. Il mondo che mi accoglieva era una città fantastica dove non esistevano strade, palazzi e semafori. Non c’erano auto incolonnate e gente che imprecava; non t’infastidiva il rumore dei clacson e il volto smarrito dei vigili. Attorno a me c’erano solo angoli quieti dove tutto sorrideva: fiori, alberi, stagni, contadini ed animali. Animali finti, di plastica, che s’inchinavano al mio passaggio.

Le mucche muggivano, le pecore belavano, i cani abbaiavano e i cavalli nitrivano. Gli uccelli cantavano: tori e galline sorridevano. Ero così felice che avrei voluto dividere con le compagne la gioia di quel paradiso. «Festa, festa, festa! Goditi questo giorno! – diceva il mio cuore – Tenetemi qui, mucche e somarelli: non voglio tornare a scuola!»

Per un attimo, pensai al timore che sorge quando la maestra ti chiama dal banco per essere interrogata… O
ra era tutto diverso…pareva che gli animali mi chiamassero all’aperto e dessero un bel voto senza interrogarmi. Solo perché ero bella, buona e felice.
Non volevano cancellare la gioia, ma scolpirla nel mio cuore: per sempre.

Al tramonto, risalendo in auto, fra le zampette di “Neve”, trovai un biglietto. “Sei stata promossa – c’ era scritto – Gardaland è stato il nostro dono”.

nonno Fernando De Maria

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Agosto 2024
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