Più sicurezza negli ospedali: medici, infermieri e sanitari manifesteranno il 20 novembre a Roma
Le sigle Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up avavzano una serie di richieste e minacciano l'astensione dal lavoro se non saranno ascoltati
(Nella foto la manifestazione a Foggia)
Il 20 novembre a Roma i medici italiani manifesteranno per chiedere sicurezza e garanzie di lavoro migliori. L’annuncio dell’agitazione è arrivata al termine della manifestazione organizzata a Foggia dove medici, infermieri e personale tecnico, la scorsa settimana, si sono dovuti barricare in una stanza per sfuggire alla rabbia di una cinquantina di agenti e amici di una giovane deceduta,.
Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Nazionale Cimo-Fesmed e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up hanno spiegato: «La manifestazione di Foggia, che ha visto la partecipazione di centinaia di colleghe e colleghi, è una forte e sincera testimonianza di solidarietà, di una intera categoria professionale, verso i colleghi aggrediti vigliaccamente la scorsa settimana al Policlinico della città, ma anche verso tutti coloro che ogni giorno, negli ospedali di tutta Italia, sono il bersaglio di una rabbia insensata. Per questo motivo la nostra azione non si ferma a Foggia ma prosegue nell’immediato. Il 20 novembre, scenderemo di nuovo in piazza a Roma per denunciare le condizioni in cui lavorano migliaia di professionisti sanitari, invitando tutte le forze sociali alla condivisione di idee e proposte. I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza. Non possiamo restare immobili di fronte allo sgretolamento del sistema di cure pubbliche e alla fuga di migliaia di colleghi. La Sanità rappresenta uno dei pilastri dello stato sociale, e come tale richiede investimenti, riforme, collaborazione».
«Se aggredire un cittadino è reato, aggredire un medico o un operatore sanitario è ormai una reazione normale – ha affermato Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed – Noi siamo stremati: servono misure urgenti subito! E’ inutile bandire concorsi, perchè i medici e i dirigenti sanitari a queste condizioni in ospedale non ci vogliono più andare! Le nostre non sono chiacchiere, ma richieste precise, e se lo sciopero non sarà sufficiente, in assenza di risposte rapide, seguiremo in massa i 5000 colleghi che ogni anno abbandonano la sanità pubblica».
Le richieste di Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up al Governo sono precise e inderogabili:
- Depenalizzare l’atto medico
- Rendere gli ospedali luoghi sicuri
- Defiscalizzare l’indennità dì specificità medica, raddoppiare quella infermieristica e sua estensione alle Ostetriche
- Aumentare le retribuzioni prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti, anche per i sanitari dell’ospedalita privata, riconoscendo e distinguendo le risorse destinate alle specificità sanitarie
- Riformare le cure ospedaliere e quelle territoriali
- Investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio
- Rendere appetibili le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio
- Adottare seri provvedimenti tesi ad arrestare l’escalation delle aggressioni nelle strutture sanitarie.
- Contrattualizzare gli specializzandi
- Riconoscere il carattere usurante delle professioni assistenziali.
«Se le risposte si faranno attendere, proclameremo lo stato di agitazione cui seguirà l’astensione dal lavoro nei modi e nei tempi che riterremo più opportuno».
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