Cuore Librizzi, orgoglio Brown. Ma Kao ed Harris sono da tregenda
Il play e l'ala brillano nella serata di Masnago. Bene Alviti e Fall, ma i due americani falliscono: un rimbalzo per il pivot, 1/9 per l'esterno. E anche Hands fa cilecca
AKOBUNDU-EHIOGU 4 – Poco, pochissimo, praticamente niente. 6 punti e la miseria nera di un solo rimbalzo, però con due palle perse a ornare un tabellino funebre. Peggior prova da quando è a Varese, condizionata presto dai falli.
HARRIS 4 (IL PEGGIORE) – La buonanima di Aza Nikolic potrebbe scrivere un libro sui secchielli di latte appena munto, scalciati e svuotati dalla mucca-Harris. Bell’impatto sulla gara, poi infila una incredibile collana di scelte sbagliate. Foga, sbadataggine, poco acume tattico che si tramutano in uno score che dice 1 su 9 al tiro.
ALVITI 6,5 – Tra i migliori, oggi e non solo: garantisce punti dall’arco, lavora a rimbalzo (5), cerca di duellare in difesa giocando la carta dell’esperienza dove non può arrivare contro l’atletismo di Alibegovic. Mandole gli dà 20′ contro i 33′ di Gray e forse anche questo va nel calderone degli errori di serata.
GRAY 5,5 – Trova spunti buoni e li semina qua e là nella partita, lampi che però non bastano ad affiancare il suo nome a una sufficienza. Un peccato perché si muove bene, legge le situazioni meglio di altri, mette corpo e mente (5 rimbalzi, 2 recuperi); però il bottino in attacco è misero, 5 punti, c’è un nuovo zero alla voce “canestri da 3” e, come a Trento, lascia sul ferro tiri liberi che sarebbero molto utili.
LIBRIZZI 8 (IL MIGLIORE) – “13 verticale”: Play, italiano, in maglia Openjobmetis, in grado di prendersi responsabilità pesanti in prima persona e di provare a trascinare la squadra. Non si tratta di Nico Mannion ma di Matteo Librizzi, cuore biancorosso che batte all’impazzata sotto la canottiera. Libro stavolta fa il veterano: comincia forte in attacco, non arretra mai in difesa, si prende l’onere di tiri difficili e l’onore di realizzarli. Non si arrende mai: 18 punti, 8 assist, 24 di valutazione, +7 di plus-minus, unico positivo tra i Mandoliani. Chapeau. MVP Confident per i lettori della nostra #direttaVN.
FALL 6,5 – Per la prima volta lascia un segno vero sulla partita: entra con coraggio e determinazione e non si fa indimidire dal peso e della stazza di Pleiss. Piazza un paio di stoppate, lavora a rimbalzo, segna i primi punti con una schiacciata che ridà il vantaggio al 31′. Speriamo non sia un sorriso isolato.
BROWN 8 – Si iscrive al club dei “Trentelli senza lode”, terzo affiliato dopo Mannion (due volte) e Hands che hanno valicato quota 30 nelle partite precedenti. Punto nell’orgoglio dalle voci di mercato e – magari – da qualche strigliata, Gabe esplode una partita da 31 punti con l’85% al tiro rasentando la perfezione. Ma, seriamente, perché lo si vuole far giocare da ala forte e non da ala piccola, quando è in grado di mettere in campo certe prestazioni? Mistero della fede nel Moreyball.
HANDS 5 – Senza Mannion doveva essere lui il leader della squadra. Ci ha provato, ma fin dal primo quarto si è visto un Librizzi ben più calato nel ruolo di capo. 5′ di pregio nel secondo periodo, poi tanta fatica anche nel palleggio, nel ball-handling e nelle scelte in regia nonostante i 9 assist. Quando si è alzato dal cubo per l’ultimo giro abbiamo sperato di rivedere per 3-4 minuti il Jaylen anti-Real Madrid. E invece, dopo la prima tripla, si è ingarbugliato ancora.
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