“Gallarate perde tutto l’ospedale. Ora è il momento di reagire insieme”
I piani di Asst Valle Olona sono stati una botta per la politica di Gallarate. Dalle file della minoranza Massimo Gnocchi incalza: "In maggioranza non si sono accorti neanche di cosa accadeva"
«Perderemo sostanzialmente tutto. E nella maggioranza non si accorgono neppure di cosa succede». Massimo Gnocchi, della civica Obbiettivo Comune Gallarate, è stato il promotore della petizione per il mantenimento dell’ospedale Sant’Antonio Abate e oggi non nasconde certo la preoccupazione.
È stata una “botta” non da poco, per la città di Gallarate, quella emersa nella commissione speciale sanità in cui sono intervenuti Asst Valle Olona e ArExpo, per illustrare il destino delle aree dell’attuale Sant’Antonio Abate: via l’ipotesi di Ospedale di Comunità, meno servizi di quelli richiesti dal consiglio comunale, sedi “distribuite” su edifici diversi tra largo Boito e corso Leonardo Da Vinci.
Anche nella maggioranza di centrodestra non hanno dissimulato una certa delusione e preoccupazione, oggi il sindaco Andrea Cassani dice che «quasi tutte le richieste sono state accolte» ma riconosce tra le righe che il piano di Asst ha sorpreso anche la maggioranza.
Dai banchi dell’opposizione Gnocchi vede una sconfitta su tutta la linea, per la città: «Via sostanzialmente tutto, compreso l’ospedale di comunità, peraltro già ben poca cosa di suo, ma che almeno era “qualcosa”. Quindi sino a prova contraria non solo perderemo il nostro ospedale, ma non avremo nemmeno alcuni servizi basici e limitati che la stessa maggioranza che governa Gallarate, sotto la guida di Cassani, aveva evocato e preteso nella mozione di fine luglio scorso, ovvero tre mesi fa».
«Gli fanno le cose in casa loro e nemmeno lo sanno» commenta Gnocchi. In che senso? «Ieri è stato detto da Asst che la decisione della cabina di regia aull”ospedale di comunità risale a luglio 2023. Allucinante. Eppure era da sempre stato detto, e scritto nel verbale del comitato dell”accordo di programma del dicembre 2021, che Gallarate sarebbe almeno stata sede di questa struttura che invece sarà fatta a Somma Lombardo. A nome di tutta Ocg che su questo fronte è stata in prima linea da sempre nonché alle migliaia di firmatari della petizione, mi verrebbe da dire vergognatevi tutti per le balle che avete raccontato. Perché altro termine più elegante non lo trovo» dice ancora Gnocchi.
«Voglio invece essere generoso e rilanciare».
Vale a dire? «Solo con una vera e propria totale condivisione di intenti del consiglio comunale, unita a un atto di disappunto e sdegno, questo andazzo può essere invertito o almeno corretto. Mi aspetto quindi una semplice ma seria e decisa mozione della maggioranza, di fatto molto simile a quella proposta al consesso di Gallarate da Ocg e sostenuta dalle minoranze a luglio o al più simile a quella presentata da Ferrazzi, Licata e Astuti in regione a giugno».
Gnocchi ricorda che tutte le mozioni che chiedevano più fermezza (in Comune come in Regione) erano state bocciate, anche va detto che comunque nei fatti Regione ha concesso anche meno di quanto la stessa maggioranza aveva chiesto con la sua mozione.
Il segnale però si può dare ora con una presa di posizione più ampia. E questo è l’auspicio di Gnocchi, che ancora incalza la maggioranza: «Si diano una svegliata se ne sono capaci, ed in quel caso, come diciamo da tre anni, noi ci saremo come ci siamo da tre anni a difendere la sanità pubblica della città».
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