L’appostamento sotto la pioggia, poi il blitz: due arresti per droga nei boschi di Masciago Primo
L’intervento armi in pugno nel corso del fine settimana: in azione dei carabinieri della Stazione di Luino e i colleghi “Cacciatori”. Eseguiti sequestri

Sono due le persone finite in manette, accusate di spaccio e detenzione di droga nei boschi del Nord della Provincia: la notizia filtra dalle comunità locali non avendo ancora dettagli ufficiali; non è difatti passata inosservata l’attività sul territorio che alla fine ha portato all’arresto di due persone, al sequestro sembra di un sensibile quantitativo di droga e al probabile reperimento di armi sul posto. La posizione degli arrestati, stranieri, è al vaglio della magistratura di fronte alla quale verosimilmente i due finiranno per convalida dell’arresto e giudizio direttissimo in quanto sorpresi in flagranza di reato.
La battuta è cominciata sabato quando sul presto, da poco passate le 8, fuori dalla caserma dei carabinieri di Cuvio si erano dati appuntamento diversi militari in tuta mimetica: erano i “baschi rossi“ dei reparti speciali eliportati notati dai residenti che da parecchi mesi vengono impiegati sul territorio quando si palesano speciali necessità operative da parte dell’Arma chiamata a chiudere di volta in volta le falle che nei boschi si aprono per via dello spaccio di cocaina ed eroina a basso prezzo.
Esattamente come avvenuto nel corso del fine settimana a Masciago Primo. Una battuta che si è conclusa nel tardo pomeriggio-sera di domenica quando i militari hanno proceduto all’arresto. Diverse le segnalazioni di residenti che a Varesenews spiegavano del dispositivo in atto, e a cui naturalmente non è stato dato conto proprio per consentire il regolare svolgimento delle attività operative nelle montagne. Complice anche il maltempo che ha svuotato i boschi da cercatori di funghi e di castagne, l’occasione è stata propizia da parte dei Cacciatori e dei colleghi della Territoriale (Stazione di Luino) per entrare in azione e smantellare l’ennesimo punto di rifornimento per tossici “della porta accanto”: insospettabili che alimentano il mercato dello spaccio di sostanze, che nei boschi dell’Alto Varesotto sembra non avere mai fine.
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