Lo sportello mediazione culturale di Varese si rinnova: più supporto e servizi per chi arriva da lontano

Il servizio, che amplia un servizio già esistente all'ufficio anagrafe, offre orientamento e consulenza gratuita per permessi di soggiorno, salute, istruzione e molto altro

Generico 14 Oct 2024

Un nuovo sportello dedicato ai cittadini stranieri è stato aperto al comune di Varese, con l’obiettivo di offrire informazioni e assistenza gratuita su una vasta gamma di servizi, tra cui la permanenza legale in Italia, il rinnovo e l’aggiornamento del permesso di soggiorno, il ricongiungimento familiare e la cittadinanza italiana, oltre alle questioni burocratiche legate alla salute, all’istruzione dei figli e molto altro.

Lo sportello, realizzato da Mediazione Integrazione Onlus, con la Prefettura di Varese come capofila, nell’ambito dell’iniziativa “Reti per l’Accoglienza”, si trova all’interno dell’Ufficio Anagrafe, in via Sacco 5, ed è operativo il giovedì (su appuntamento) e il sabato (ad accesso libero), dalle 8:30 alle 12:00. Per ulteriori informazioni, è possibile telefonare allo 0332.255305 durante l’orario di apertura, oppure scrivere a email-anagrafe@comune.varese.it.

Un servizio nato nel 2018 che si evolve per rispondere alle nuove esigenze

«Questo non è un intervento nuovissimo, parte nel 2018, ma questo nuovo sportello serve per venire incontro ai cittadini stranieri – spiega l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari – Non solo quelli accolti nei CAS e nello SPRAR, ma tutti coloro che abitano qui e hanno l’esigenza di svolgere pratiche nel comune e avere informazioni per orientarsi nel nostro sistema pubblico. Non tutti hanno bisogno dei servizi sociali, non tutti dell’anagrafe, ma una persona che parla la loro stessa lingua li aiuta ad orientarsi.»

Anche Nicoletta Zucchi, dirigente dell’Ufficio Anagrafe, sottolinea l’importanza del nuovo servizio: «Questo servizio di lunedì e di sabato negli orari d’ufficio era già esistente, ci sono mediatori già al lavoro per denunce di nascita, cambi di residenza e altre pratiche relative al comune. Questo nuovo sportello però, aperto il giovedì e il sabato, è un progetto che amplia di molto la capacità informativa»

Un progetto che si estende a tutto il territorio provinciale grazie all’attività dei mediatori culturali

«Il progetto non coinvolge solo il comune di Varese ma si estende a quasi tutto il territorio provinciale, di cui Varese è comune capofila – Spiega Daniela Germi, responsabile dei servizi sociali – Capitanato dalla Prefettura, ha come obiettivo principale l’aiuto su problemi di scuola per i figli o per la scelta del medico di base, e questa è l’occasione per un ampliamento dell’orientamento, o di un affiancamento più specifico»

Un nuovo progetto che vede aumentare ulteriormente anche il ruolo dei mediatori culturali: «La presenza di mediatori negli uffici pubblici serve per abbattere barriere linguistiche ma anche per decodificare messaggi culturali – sottolinea Valentina Ameta Cama, rappresentante della cooperativa che gestisce il servizio –  In questo periodo, per esempio, è cresciuto il numero di domande per ottenere la cittadinanza, poiché qui ci sono molti marocchini e albanesi di vecchia generazione, in Italia dagli anni ’90. Ma ci occupiamo anche di aiutarli nello SPID e, a volte, persino per il rogito della casa».

Il servizio non si limita a fornire informazioni sul comune, ma anche su questioni come il sistema sanitario di base e l’istruzione, con un supporto linguistico specifico in russo, moldavo, rumeno, ucraino, francese, inglese, spagnolo, arabo, urdu e dialetti indiani, grazie a mediatrici culturali di diversa nazionalità e grandi conoscenze linguistiche.

Un sistema di accoglienza per una popolazione varesina che ormai giunge al 12%

Il progetto risponde a un crescente bisogno di assistenza per le persone straniere: a Varese sono ormai il 12%, con una percentuale di popolazione extracomunitaria pari al 9%. Tra le comunità più numerose ci sono albanesi e marocchini, arrivati con le migrazioni degli anni ‘90, ma non va dimenticato il recente da significativo flusso di cittadini ucraini: «Erano arrivati in città circa in 300 – sottolinea Molinari – e molti di loro sono rimasti»

Con i nuovi orari, si conta inoltre di rendere più semplice l’accesso: «Ora, con questi orari, si presentano maggiormente donne: sono passate dal 30% al 60% degli utenti» Spiega Valentina Ameta.

Il servizio affronta anche problematiche legate al decreto flussi e alle difficoltà nel sistema sanitario e giudiziario, anche con mediatori fissi in ASST e Questura, mentre uno sportello digitale è stato istituito all’assessorato ai Servizi Sociali per  risolvere le questioni legate prevalentemente allo Spid e alle

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Ottobre 2024
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