Il nubifragio che ha messo in ginocchio la Sicilia
Auto trascinate dalla corrente, la pioggia incessante e muri che crollano: nel catanese sono state più di cento le chiamate ai vigili del fuoco in solo qualche ora
Non è migliorata la situazione che già preoccupava nei giorni scorsi in merito alle continue piogge in Sicilia, in particolare la fascia della costa Ionica dell’isola, tra Messina e Catania. Infatti ieri, martedì 12 novembre, erano già state emesse due allerte da parte della Protezione Civile per forti temporali e rischi idrogeologici e idraulici.
Pertanto, vista la situazione, era già stata disposta la chiusura delle attività didattiche negli istituti scolastici di ogni grado e ordine e la chiusura dei cimiteri comunali, del Giardino Bellini di Catania e di tutti i parchi comunali.
La zona presa principalmente di mira dal nubifragio è quella del catanese, soprattutto in tre dei quindici comuni della provincia: Giarre, Arcireale e Linguaglossa. Inoltre, a Riposto è esondato il torrente Babbo che ha inondato un’abitazione con le persone all’interno, tra cui anche un disabile.
Secondo quanto dichiarato dal comando di polizia di Catania, sono stati registrati più di sessanta interventi da parte dei pompieri e più di un centinaio di chiamate da parte dei cittadini. Come afferma il quotidiano Catania Today al momento non risultano esserci dispersi, ma a causa degli allagamenti è stata necessaria la chiusura dell’autostrada A18 (Messina-Catania) tra Giarre e Fiumefreddo in entrambe le direzioni.
Le cause del nubifragio
Le principali cause di fenomeni disastrosi come questo, possono essere molteplici ma la maggior parte di hanno a che fare con la conformità dell’area presa in considerazione.
Un fattore che ha sicuramente influenzato su quanto accaduto è la vicinanza al mare. Infatti, proprio in prossimità dell’acqua, dal punto di vista atmosferico si parla di “bassa pressione” che comporta di conseguenza una maggiore esposizione a piogge e a maltempo.
Perché succede? Un’area di bassa pressione è detta anche area ciclonica, in cui l’aria si presenta meno densa e di conseguenza tende a spostarsi verso l’alto. Durante il processo si creano nubi che danno vita a fenomeni temporaleschi.
La composizione morfologica del territorio
Secondo quanto riportato dal consorzio d’ambito territoriale ottimale Catania Acque: «Tra l’Etna e gli Iblei si estende la piana alluvionale e sedimentaria di Catania, dovuta negli strati più superficiali agli alluvioni dei corsi d’acqua che scendono dai monti circostanti e confluiscono nel Simeto, ai sedimenti lacustri e palustri dei laghi e degli acquitrini, e alle formazioni dunose litoranee».
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