Il primo disco live di Joni Mitchell, un po’ elettrico e un po’ acustico
Era nel pieno della sua svolta elettrica, ma aveva un ricco passato da suonare
Come per Dylan, oggi ci sono registrazioni pubblicate di suoi concerti precedenti, ma fu nel 1974 che sentimmo per la prima volta un live (doppio) di Joni.
Il suo percorso lo abbiamo seguito disco dopo disco, per cui ricorderete che a questo punto – la tournée è quella di Court and Spark, anche se ne include qui solo un pezzo – è il momento della sua svolta elettrica, che anziché verso il rock fu più verso il jazz rock. Con sei album alle spalle ha un bel repertorio da cui attingere, ma si concentra principalmente sui due che l’hanno resa famosa: Ladies Of The Canyon e Blue.
Dieci canzoni su sedici (più due inediti) vengono da quei due dischi: sarebbe abbastanza strano perché comunque fanno parte ancora della Joni poco arrangiata, ma in verità Miles Of Aisles solo in parte sfrutta la forza di Tom Scott e della L.A. Express, visto che la nostra non rinuncia a prendere in mano la chitarra o sedersi al piano per esibirsi da sola. Sei anni dopo inciderà un altro doppio completamente diverso, con anche Pastorius e Metheny, che verrà considerato il suo live per eccellenza, ma è ancora bello risentirla in questa fase di transizione.
Curiosità: nei suoi concerti di quel periodo Joni era logorroica nelle presentazioni. Qui è famosa, ma magari non facilmente comprensibile, quella di Circle Game, in cui mette a confronto l’arte ripetitiva di un performer con quella ad esempio di un pittore, riferendosi a Van Gogh, a cui nessuno grida “Paint the starry night again!” (Rifacci la notte stellata!).
La rubrica 50 anni fa la musica
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