La serata più bella del Panathlon: premiati i talenti in ascesa dello sport varesotto
Cerimonia per il "Premio Anni Verdi": undici talenti in erba premiati a Luvinate. Sul palco anche Sandro Galleani (carriera) e Filippo Rovelli (fair play)

C’è un albo d’oro, in provincia di Varese, da stropicciarsi gli occhi: è quello del “Premio Anni Verdi” organizzato dal Panathlon Club che nel corso degli anni ha visto protagonisti giovanissimi sportivi poi diventati campioni. Noemi Cantele, Elia Luini, Nicolò Martinenghi, Ivan Santaromita, Pierpaolo Frattini, Simone Barlaam, Federico Morlacchi sono solo alcuni degli atleti saliti sul palco del Panathlon ben prima di affermarsi ai massimi livelli.
Per questo motivo, è sempre interessante assistere alla serata di premiazione: quella di martedì scorso, 19 novembre, si è svolta nelle sale del Golf Club di Luvinate ed è stata l’apice della 26a edizione del premio, nato da una intuizione di Ivanoe Belletti e da allora divenuto fiore all’occhiello del club presieduto da Felice Paronelli.
Undici i giovanissimi insigniti del premio e applauditi dal parterre dei panathleti al termine dei loro interventi, stuzzicati al microfono da Luca Broggini. E tenuti sott’occhio dal Dirigente scolastico provinciale, Giuseppe Carcano, perché se i risultati in ambito sportivo sono necessari per partecipare al Premio Anni Verdi, altrettanto importanti sono i rendimenti scolastici. Non a caso il numero dei prescelti è ridotto rispetto alle candidature, e quanto fatto sui banchi di scuola viene messo in rilievo al momento della premiazione.
Sul palco sono quindi saliti Nicolò Panizza dell’Atletica Gavirate (atletica leggera, premio “Ito Giani), Giampalo Santoru degli Arcieri Varese e Samuele Barigozzi degli Arcieri Tre Torri (tiro con l’arco), Christian Avizzano dell’A.S. Gallaratese (scherma), Naziraj Almedin della PolHa Varese (nuoto paralimpico, premio Enrico Borri), Sofia Ferrian della Sport Club 12 Ispra (nuoto), Matteo Sieri della Pallamano Cassano Magnago (pallamano), Elisa Sansottera Paiusco della Ju Green e Luca Ferro della Bustese Olonia (ciclismo), Bruno Vierucci della Canottieri Monate e Marco Boggio della Canottieri Gavirate (canottaggio). Tutti accompagnati dai rispettivi allenatori, a sottolineare anche l’importanza che hanno i “formatori” e gli istruttori nella crescita sportiva e umana di ragazze e ragazzi.
A “tenere a battesimo” gli atleti due medagliati paralimpici di Parigi, Alberto Amodeo e Simone Barlaam, con quest’ultimo che ha ricordato la soddisfazione di aver ricevuto a sua volta il premio dieci anni fa: «È stato forse il primo riconoscimento della mia carriera e per questo tenevo così tanto a esserci». Notevole il suo impegno: Barlaam è volato da Roma (era alla festa della Fiamme Oro) a Linate, è corso a Luvinate per poi tornare a Milano visto che era reperibile per l’antidoping.
Nel corso della serata sono stati consegnati altri due premi, come da programma del Panathlon. Il primo, quello alla carriera, è andato a Sandro Galleani, il leggendario fisioterapista della Pallacanestro Varese (a premiarlo, Toto Bulgheroni) e della nazionale di basket. Quello dedicato al fair play è stato invece assegnato a Filippo Rovelli, il motociclista di Gallarate che – in accordo con il suo team – ha rinunciato a disputare le ultime due gare del campionato National Trophy 1000 così da lasciare il titolo (per cui era in corsa) a Luca Salvadori, centauro scomparso per un incidente avvenuto in una gara in Germania.
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