Viaggio dentro la ex Whirlpool di Comerio per scoprire i progetti di Opera Village
Accompagnati dai proprietari e dai gestori dell'immensa area che fino al 2016 era il cuore pulsante della multinazionale siamo andati alla scoperta degli spazi e dei progetti. Nell'articolo e nel video le tante novità annunciate, dalla salute allo sport alla cultura
Mentre si infiamma la crisi della Beko a Cassinetta di Biandronno con lo spettro all’orizzonte di più di 500 licenziamenti, l’area ex Whirlpool di Comerio è pronta a ripartire. Dopo l’annuncio dello scorso 28 ottobre siamo andati a vedere con i nostri occhi (e con le telecamere del nostro videomaker Marco Corso) che cosa la Fondazione Sacconaghi Borghi vuole fare dell’ex Centro Direzionale Whirlpool, un’area immensa, fatta di 49 mila metri quadrati di cui 15mila coperti e destinati a capannoni e uffici, fino al 2016 sede della direzione centrale della multinazionale, trasferitasi poi a Rho-Pero nell’area Expo.
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I NOSTRI ACCOMPAGNATORI – A guidarci all’interno delle aree sono stati il presidente della Fondazione Sacconaghi Borghi Fabio Tedeschi, ex sindaco di Comerio nel 2001, ma soprattutto nipote di quel Giovanni Borghi che nel 1967 inaugurò l’area allora IGNIS alla presenza del presidente del consiglio Aldo Moro. Con lui Angelo Maineri, vicepresidente della Fondazione e per l’Associazione Invenire (che collabora nella gestione di spazi ed eventi con la Fondazione) Mauro Gamberoni e Selene Macchi.
IL CUORE DI OPERA VILLAGE: LA RSA E LA SALUTE (6000 metri quadrati) – L’obiettivo principale della Fondazione Sacconaghi Borghi è quello di ampliare l’offerta dell’attuale RSA di Comerio che conta al momento 72 posti letto. Il progetto è quello di arrivare ad averne 120 con una nuova struttura che sorgerà nella zona dove adesso c’è la piscina, sul lato verso Luvinate: non solo nuovi posti letto, ma anche nuovi servizi (alzheimer e hospice ad esempio) che al momento non possono essere implementati per mancanza di spazio nell’attuale sede, che una volta inaugurata quella nuova verrà venduta: «Ci sarà anche un centro diagnostico all’avanguardia con convenzioni per i residenti e chi lavora all’interno, ma aperto anche all’esterno con la maggior parte delle convenzioni possibili sul territorio, pensando al welfare aziendale come orizzonte e obiettivo», spiegano Fabio Tedeschi ed Angelo Maineri.
COSA CI SARÀ ALL’INTERNO DI OPERA VILLAGE – Gli spazi della ex Whirlpool sono immensi. Nel corpo centrale (7640 metri quadrati), dove c’erano gli uffici di rappresentanza, sono previsti spazi per coworking, sale riunioni (una delle quali con una vista a dir poco spettacolare, situata nell’ex ufficio dell’amministratore delegato di Whirlpool Emea), un bar dal sapore vintage, la biblioteca con oltre 42 mila libri, un auditorium/teatro, la biglietteria per la Grotta Remeron (le cui visite sono gestite dall’Associazione Invenire che organizzerà da marzo dei bus navetta per raggiungere il sito naturalistico che dista pochi chilometri dalla ex Whirlpool). Negli spazi aperti anche un parcheggio pubblico da 150 posti, un grande parco lineare e una piazza pubblica che si aprirà davanti all’hub centrale. Gli spazi sono già prenotabili sul sito www.operahub.net.
DUE MUSEI – All’interno del corpo centrale dell’area ci saranno anche due spazi museali. Uno dedicato al freddo e collegato alla tradizione del luogo dove sorge, ai temi ambientali, al cambiamento climatico, all’evoluzione tecnologica (dalle ghiacciaie ai frigoriferi) e al territorio occuperà 1400 metri quadrati. L’altro, più piccolo (700 metri quadrati) ospiterà la collezione del Teatro dei Burattini di Varese di Chicco e Betty Colombo, un patrimonio di arte e cultura che rischiava di andare perso e che anche grazie ad un articolo di VareseNews (QUI L’ARTICOLO) potrà avere l’evidenza che merita, con progetti di formazione e trasmissione di un sapere antico come quello del burattinaio molto radicato nel Varesotto.
LA FORMAZIONE – Spazio anche all’educazione e alla formazione, con un asilo (0-6 anni) posizionato nel corpo centrale della ex Whirlpool (con convenzioni per le lavoratrici e i lavoratori della RSA) e una scuola di formazione professionale che nascerà dove c’erano le ex case degli atleti, sotto il ristorante.
IL RISTORANTE – Nella ex mensa della Ignis prima e della Whirlpool poi, dove pranzavano fino a 300 operai e impiegati contemporaneamente, aprirà il ristorante Opera Bistrot, gestito dall’Associazione Invenire. Affacciato sul lago con ampi spazi è l’ideale per cerimonie ed eventi. L’obiettivo è quello di aprire a inizio dicembre, una volta ultimati gli ultimi ritocchi.
LO SPORT (1800 meri quadrati) – Una piccola delusione per gli amanti della storica piscina e dei suoi trampolini: l’impianto è vecchio ed energivoro e così non si può mantenere. Proprio in quegli spazi sorgerà parte della nuova RSA con il relativo parco. Ci saranno ancora campi da tennis e calcetto, mentre è ancora in dubbio se si punterà sul padel o su una piscina più piccola. L’attuale vasca all’aperto continuerà a funzionare fino all’inizio dei lavori.
RESIDENZIALE (4700 metri quadrati) – Sorgerà nella parte orientata verso Gavirate, dove ora ci sono i capannoni che ospitavano prima la produzione (dismessa dal 1975) e poi gli uffici, con una forma armonica e tanto verde intorno. Non potranno essere costruite troppe case, ma un massimo di 40 unità con un’altezza limitata per non superare il livello della strada che costeggia l’area, in linea con quanto stabilito al momento dell’abbandono di Whirlpool: no a speculazioni edilizie e commerciali, sì a sostenibilità e rigenerazione urbana. La Fondazione Sacconaghi Borghi, una volta ottenuti i permessi e deliberata la variante al PGT venderà la parte edificabile.
I PASSAGGI BUROCRATICI – Il 10 ottobre 2024 (un anno dopo l’acquisto dell’area) è stato dato il via ai permessi per uso temporaneo di parte degli spazi dismessi che costituiranno il nucleo aggregativo di socialità e convivialità nel progetto Opera Village. Il consiglio comunale di Comerio ha infatti approvato lo schema di convenzione presentato da Fondazione Sacconaghi Borghi e Associazione Invenire che prevede per questa fase iniziale del progetto la costituzione e l’apertura al pubblico, con scontistica per i comeriesi, di un ristorante, un moderno spazio espositivo dedicato anche ai più piccoli ed una considerevole biblioteca in continua espansione. A questo primo passo dovranno seguirne altri, dall’approvazione del piano integrato di intervento presentato dai promotori fino alla variante di piano di Governo del Territorio. L’orizzonte è il 2025, per poi cominciare con abbattimenti e riqualificazione per terminare il tutto nel giro di 8/10 anni.
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