Scontro sul lungofiume di Sesto Calende tra l’ex sindaco Marco Colombo e Cesare Zacchetti
La denuncia da parte dell'ex presidente del circolo sestese di Fratelli d'Italia: "Una brutta vicenda, violenta e inquietante". L'ex sindaco e consigliere regionale: "Sono volate parole forti, ma non l'ho toccato. Avevo le mani dietro la schiena"

Momenti di tensione questa mattina – sabato 14 dicembre – sul lungofiume di Sesto Calende. L’ex sindaco (dal 2009 al 2018) ed ex consigliere regionale Marco Colombo (Lega) si è rivolto a Cesare Zacchetti, presidente del circolo Fratelli d’Italia Sesto Calende fino alla primavera 2024, con insulti e parole forti («attento, prima o poi ti vengo a prendere a casa») e, a giudicare dalle immagini, anche da quello che sembra essere un calcio.
Più volte i due protagonisti della triste vicenda si sono scontrati sui social network, in particolare sul gruppo Facebook Sesto Calende 2.0 (dove Zacchetti ha denunciato l’episodio pubblicamente), ma sempre dandosi battaglia sulla politica locale e il modo di amministrare la città, o nella gestione della giunta. Questa volta, invece, il diverbio, iniziato con la pubblicazione di un post scritto da Colombo (e poi da lui rimosso) sulla sicurezza della città, è degenerato, e dal mondo virtuale ha preso forma in quello reale, nel pieno centro di Sesto Calende, praticamente all’altezza dell’obelisco garibaldino.
L’episodio di questa mattina è stato ripreso da un video, di cui la redazione di VareseNews è in possesso ma che non diffonderà sia per i contenuti sia perché Zacchetti (autore del video) è intenzionato a presentare una querela nei prossimi giorni.
«Questa mattina sono stato vittima di un’aggressione fisica e verbale, sull’Alea a Sesto Calende – denuncia Zacchetti -. Una brutta vicenda, violenta. Inquietante. E che in poco tempo ha fatto il giro della città ed è giunta anche alla stampa. Ho ripreso l’intera vicenda ed è giusto che i cittadini sestesi sappiano cos’è accaduto e possano giudicare. Ma tre differenti avvocati hanno espresso il parere di non divulgare il video (un contenuto che turba) e che è certamente di interesse pubblico, con l’aggressore che è un personaggio pubblico ed è avvenuto in pubblico. Ma sino al completamento delle indagini, avanti alla querela che presenterò a tutela, preferiscono mantenere il riserbo».
«Non l’ho toccato, né altro: avevo le mani dietro la schiena. È inciampato un po’ di volte perché mentre riprendeva camminava all’indietro, ma non l’ho toccato – così risponde Colombo -. Certamente gliene ho dette e penso di averlo spaventato. Dice che dalle immagini sembra che gli ho tirato un calcio? Nel caso sarà un giudice a stabilirlo».
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