Hands, Johnson, Tyus: i tre tenori sono senza voce
Raffica di 4 in pagella agli stranieri più rappresentativi. Kao lasciato solo contro Bilan, Alviti è il solo a provarci, Librizzi tra alti e bassi

AKOBUNDU EHIOGU 5 – Mettiamoci nei panni di questo povero Cristo dell’area colorata. Tutti a dire che Bilan, l’avversario di turno, è l’arma principale di Brescia e nessuno che va a dargli una mano. Il croato lo spinge e segna, fa una finta e segna, alza il gancio e segna. Il povero Kao prova a correre e saltare, raccoglie palloni ad alta quota e schiaccia, porta a casa 17 punti ma è chiaro che il confronto sia impietoso.
ALVITI 5,5 – La solita mano buona, qualche tentativo di tenere in piedi la baracca in difesa, poi però a un certo punto anche lui finisce la voglia e le energie. Chiaramente non è lui il problema, ma questa sera le sufficienze non sono contemplate.
GRAY 4,5 – La notizia è che fa canestro due volte da tre punti, ormai una rarità dalle sue parti. Il problema è che il primo tiro della serata cade mezzo metro più lungo rispetto al ferro mentre su un tentativo di difesa non si accorge dell’avversario alle spalle e concede una tripla comoda. Per lo meno prova a sbattersi a rimbalzo, ma è poca roba. Come quasi sempre.
BRADFORD 5 – Inizio volenteroso con un paio delle sue incursioni vincenti tra le braccia degli avversari. Poi però perde smalto e trova poca fortuna in attacco, diventando poco incisivo anche in retroguardia dove, anche per forza di cose, si adegua alla bandiera bianca sventolata dai compagni.
TYUS 4 – Si pensava potesse essere un antidoto allo strapotere fisico di Bilan, almeno per esperienza e stazza, e invece anche lui si arrende senza opporre resistenza. Divorando anche un paio di canestri da principiante in attacco. Alla fine viene risparmiato, con Mandole che lascia spazio a Kao, ma tanto non sarebbe cambiato nulla.
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LIBRIZZI 5 – Discorso simile a quello fatto per Alviti: finché c’è polpa nella partita, il capitano prova a combinare qualcosa. Però i giochi si completano troppo presto, lui patisce un po’ la situazione falli e anche in difesa concede troppo. Torna a casa con un buon bottino e dà l’impressione di metterci impegno, ma i risultati sono quello che sono.
VIRGINIO 5 – Sulla casella “occasioni sprecate” metteranno la sua fotografia. Mandole finalmente lo butta nella mischia, Nik si incarta a ripetizione cercando di mettere nel canestro la palla. 0 su 4, a differenza di Assui che comunque qualcosa produce.
ASSUI 6 – Facciamo uno strappo alla regola delle insufficienze obbligatorie per Big Eli, visto che gioca minuti marginali o comunque a partita già chiusa ma prova ugualmente a farsi notare. E ci riesce pure: una tripla, 7 punti, 2 assist.
HANDS 4 – Arrendevole, imbrigliato, trasparente. Era l’unico giocatore della Serie A a essere andato in doppia cifra i tutti gli incontri di questa stagione ma non fa nulla per portare a 17 questa striscia “vincente”. Zero punti nel primo tempo, errori anche in avvicinamento, appena due tiri (sbagliati) dall’arco. L’unica cosa che in parte gli riesce è alzare la palla per Kao: 4 assist come 4 è il voto finale. Suo e dei “tre tenori” senza voce.
JOHNSON 4 – Completamente fuori partita dal minuto zero al minuto quaranta. Fa la figura del pesce fuor d’acqua, lui che anche nelle serate nere per lo meno combinava qualcosa a livello di volume di gioco. Invece niente, due punticini dalla lunetta come l’ultima delle riserve, mai un ruggito, mai un balzo, mai un’idea. Felino sdentato, spelacchiato, senza unghie.
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