Il consiglio regionale boccia la mozione del consigliere PD Astuti per distribuire alcoltest nei locali pubblici
Molto critico il consigliere democratico che accusa la maggioranza di preferire atteggiamenti repressivi
«Ancora una volta, la maggioranza che governa Regione Lombardia dimostra di non considerare seriamente la prevenzione, nonostante l’abbia spesso definita un tema prioritario. Invece di affrontare concretamente i problemi, preferisce nascondersi dietro all’inasprimento delle pene, una soluzione apparentemente semplice ed economica, ma in realtà poco efficace nel contrastare un fenomeno grave e pericoloso come l’abuso di alcol». Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Samuele Astuti, commenta la bocciatura della mozione presentata oggi in aula consiliare, che chiedeva alla giunta lombarda di promuovere una campagna di prevenzione contro l’abuso di alcol, anche attraverso la distribuzione gratuita di alcoltest agli esercizi commerciali che somministrano alcolici.
«La nostra mozione – spiega Astuti – proponeva misure concrete ed efficaci: distribuire gratuitamente alcoltest agli esercizi commerciali e avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta a consumatori e operatori del settore, evidenziando i rischi legati all’abuso di alcol e promuovendo comportamenti responsabili. La maggioranza, però, ha scelto di non accogliere la nostra proposta né di riformularla, appellandosi a giustificazioni prive di basi solide. In modo particolare a una norma nazionale esistente estremamente restrittiva e, di fatto, inapplicata. E i dati reali sui fermi e sugli incidenti, contrariamente a quanto dichiarato dal centrodestra, non mostrano alcuna diminuzione significativa, confermando quanto l’inasprimento delle sanzioni sia una risposta inefficace e insufficiente per risolvere il problema».
«Ancora una volta, si è preferito cercare scuse invece di assumersi la responsabilità di intervenire con azioni decisive – conclude Astuti – Un’altra occasione sprecata per dimostrare che le parole sulla prevenzione non sono solo uno slogan. Peccato».
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