Il pub rock dei Dr. Feelgood ci riporta indietro di dieci anni
Gli Stones e gli Animals degli esordi erano un riferimento molto preciso
 
																			
                        
						
						
						
						Avevamo già parlato di pub rock presentandovi i Brinsley Schwartz, e oggi abbiamo un altro gruppo che ebbe più successo, anche se breve: i Dr. Feelgood.
Ricorderete forse che dicevamo che il prog, tanto in voga all’epoca, non era esattamente per tutti: chi in UK amava ancora il rock “senza tastiere” trovava da una parte quello facile dei Sweet, degli Slade e degli Status Quo – che vendeva tantissimo – e dall’altra questi gruppi che magari, come quello che vedremo oggi, in realtà suonava rock blues. Il tutto per dire che il terreno era comunque pronto per il punk che sarebbe arrivato da lì a poco.
I Dr. Feelgood, con la formazione a tre più uno come gli Who, più che del cantante e frontman Lee Brilleaux erano il gruppo dell’ottimo chitarrista Wilko Johnson, che non a caso compone tutti i pezzi di questo disco di esordio tranne le cover di classici come Tequila o Boom Boom.
Le radici sono abbastanza evidenti, ed anche il fatto che l’album fosse volutamente registrato in mono riportava indietro di un decennio ai tempi dei primi dischi di Animals e Stones. Non fu un disco da Top Ten, ma a furia di concerti energetici ci sarebbero arrivati in un paio d’anni.
Curiosità: il nome del gruppo viene da un blues americano dei primi anni ’60, portato in Inghilterra da Johnny Kidd and the Pirates. In slang viene usato per l’eroina o per quei dottori che a pagamento fornivano ricette “dubbie”.
La rubrica 50 anni fa la musica
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