Lavori sui binari, nel weekend stop ai treni tra Sesto Calende e Arona
Dalla sera dell'11 gennaio servizio dei convogli "accorciato" da Milano e coincidenza con autobus sostitutivi. Attenzione alla ripresa lunedì mattina

Nuovo weekend di parziale stop ai treni sulla linea Milano-Gallarate-Domodossola: l’operatività dei cantieri di Rfi (per rinnovo impianti) rende necessario sospendere la circolazione dei treni fra le stazioni di Arona e Sesto Calende dalle ore 22.10 di sabato 11 alle ore 05.05 di lunedì 13 gennaio 2025.
Nello specifico treni “RE” e “R” circolano tra le stazioni di Milano Centrale/Milano Porta Garibaldi e Sesto Calende, mentre da Sesto ad Arona sono previsti bus sostitutivi.
Inoltre, da Arona a Domodossola posticipano l’orario di 20 minuti e da Domodossola ad Arona anticipano l’orario di 20 minuti e modificano numerazione. Eccezione per il treno “R” 10245 che posticipa l’orario di 35 minuti da Sesto Calende a Milano Porta Garibaldi (nel giorno 11 gennaio).
Cliccando qui potete scaricare il dettaglio delle variazioni e gli autobus sostitutivi per i giorni 11 e 12 gennaio 2025.
La fine dei lavori è prevista alle 5.05 di lunedì mattina. Come talvolta accade (anche per i vincoli stringenti sulla sicurezza sul lavoro, dopo tanti incidenti), non è da escludere che ci siano ritardi nella riapertura della linea, con possibili conseguenze per i pendolari del lunedì.
I lavori ai sistemi di sicurezza in linea e nelle stazioni
Le attività sono propedeutiche alla realizzazione della tecnologia ERTMS (European Rail Traffic Management System). Il rinnovo delle tecnologie con l’attrezzaggio del sistema ERTMS, lo stesso adottato sulle linee alta velocità, garantirà una maggiore affidabilità dell’infrastruttura determinando un miglioramento della regolarità della circolazione e della qualità del servizio. Oltre a prestazioni più elevate, l’ERTMS permette anche un risparmio sui costi di gestione e manutenzione rispetto ai tradizionali sistemi di segnalamento.
Il valore complessivo dell’investimento ammonta a circa 120 milioni di euro finanziati anche con fondi PNRR compreso il nuovo apparato di Gallarate, sostitutivo di quello (ai tempi molto avanzato) attivo da metà anni Sessanta.
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