Riprendono il 7 gennaio i lavori lungo la SP69: 6 chilometri di condotta per proteggere il Lago Maggiore
Il cantiere di Alfa porterà necessariamente alla chiusura della strada provinciale per i tratti di volta in volta interessati. Un investimento che supera i 4,5 milioni di euro
Riprenderanno il 7 gennaio i lavori lungo la SP69 per la posa della condotta che collegherà il depuratore di Porto Valtravaglia, in dismissione, a quello di Luino. In tutto si tratta di ben 6 chilometri di tubazioni, di cui più di 3 già completati, e di un investimento che supera i 4,5 milioni di euro.
L’intervento è indispensabile non solo per garantire la prevenzione dell’inquinamento nelle acque del Lago Maggiore, ma anche per evitare l’apertura di un’infrazione comunitaria e le conseguenti pesanti sanzioni che potrebbero ricadere sul territorio: si tratta potenzialmente di milioni di euro d’ammenda per le amministrazioni locali.
IL DETTAGLIO
Il cantiere porterà necessariamente alla chiusura della strada provinciale 69 per i tratti di volta in volta interessati, secondo le modalità già collaudate nei mesi scorsi per la prima parte dei lavori (da Porto Valtravaglia fino alle porte di Germignaga).
“Ci rendiamo conto delle inevitabili ripercussioni per la circolazione” – dicono i tecnici di Alfa – “e per questo siamo in costante contatto con le amministrazioni comunali interessate e le loro polizie locali, al fine di garantire tutte le migliori alternative viabilistiche e il massimo delle informazioni ai cittadini”.
Data la complessità e ampiezza dell’opera, i lavori proseguiranno per diversi mesi, ma per velocizzarne l’esecuzione si lavorerà anche il sabato ogniqualvolta le condizioni lo permetteranno.
I LAVORI TARGATI 2024
Il cantiere per la dismissione dell’impianto di Porto Valtravaglia e il collettamento a quello di Luino Voldomino non si è mai fermato, ma negli ultimi tempi è stato meno visibile perché ha interessato aree poco urbanizzate e con una rete stradale molto meno frequentata. In particolare, si è provveduto alla posa delle tubazioni nella zona più vicina all’impianto di Luino, utilizzando, tra l’altro, la tecnologia TOC (trivellazione orizzontale controllata) che consiste nell’esecuzione di due piccoli scavi, all’inizio e alla fine del tracciato interessato, per poi eseguire con appositi macchinari ed attrezzature un tunnel nel quale inserire la tubazione. Questa tecnologia è stata utilizzata in tre occasioni: due volte per attraversare il Fosso Mordiscia e una per posare la condotta – della lunghezza di ben180 metri – sotto il letto del Torrente Margorabbia.
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