Al playground di Casbeno i palloni usati sono a disposizione di tutti
"L'esperimento sociale" promosso da Renato Vagaggini, commissioner del basket UISP. «La prima volta sono stati rubati dopo due settimane, ma ne vale comunque la pena»
Il nostro Renato Vagaggini, commissioner del campionato di Basket Uisp, sta conducendo quello che potremmo definire un “esperimento sociale”. Nel campo di basket del suo quartiere (Casbeno) ha “liberato” alcuni palloni di basket lasciandoli ad uso di chiunque si trovi a passar di lì e voglia fare due tiri a canestro.
Si tratta dei vecchi palloni del Montello, quindi attrezzi non nuovi ma ancora “funzionanti”, utili soprattutto per il gioco all’aperto. Vagaggini è la seconda volta che ci prova. Durante il primo esperimento i palloni sono durati due settimane, poi sono spariti. «Confido che ogni volta durino sempre di più, perché dare fiducia premia – dice Vagaggini -. All’estero c’è un senso della cosa pubblica che in Italia manca, ma l’unico modo per crearlo è quello di dare alle persone la possibilità di sperimentare la bellezza di condividere. Anche così, “osando”, si costruisce giorno per giorno quel concetto di “sport per tutti” in cui crediamo molto tutti noi di Uisp». (foto in alto: la sacca con i palloni appesa alla struttura del canestro)
Come già fatto la scorsa volta, forse l’iniziativa sarà pubblicizzata anche con un cartello, in modo che sia chiaro a tutti che i palloni non sono stati dimenticati o persi, ma “di tutti”. Funzionerà? Nell’attesa di avere un responso, Vagaggini rilancia: «Sarebbe bello che chiunque abbia dei palloni vecchi li mettesse a disposizione nei campi di basket rionali, in modo da diffondere la pratica della condivisione. Sono sicuro che, a furia di insistere, di palloni ne verrebbero rubati sempre meno».
La condivisione è gratificante. Ci sono studi che affermano come rafforzi i legami sociali, accresca le nostre conoscenze sul mondo e, fattore forse più importante, favorisca il feedback degli altri, permettendoci in qualche modo di vedere e conoscere meglio parti di noi stessi. Condividere, di conseguenza, aiuta noi stessi e gli altri e concorre a creare un mondo migliore, più sostenibile, rispettoso ed attento.
La cultura della condivisione, inoltre, va di pari passo con quella del rispetto reciproco ed è un aneddoto potentissimo contro il bullismo e la violenza.
Ad oggi l’esperimento di Vagaggini sta portando alcuni risultati a Casbeno. «Vedo che i ragazzini, ogni giorno, prima di andare a scuola, si intrattengono un po’ nei campetti ed è davvero bello vederli fare due tiri a canestro prima del suono della campanella. Avanti cosi!».
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