Giovanni Rosati: “Saluzzo in gol con un nostro giocatore a terra. C’è amarezza ma guardiamo avanti”
Dopo la sconfitta di Saluzzo a parlare è il direttore generale biancorosso, che spiega: "Dobbiamo guardare l'aspetto sportivo e non quello arbitrale. Ma questo caso non si tratta di aspetti arbitrali né sportivi, si tratta di di sportività"
SALUZZO – VARESE 1-0 | LE VOCI DEI PROTAGONISTI
GIOVANNI ROSATI (Direttore Generale Varese): Prima di dire qualsiasi altra cosa, voglio fare un grande in bocca al lupo a Stefano Banfi che è stato vittima di un contrasto brutto e sui campi può succedere, ma speriamo che che stia bene: è il nostro primo pensiero in questo momento. Poi logicamente c’è tanta amarezza però si si guarda sempre avanti, abbiamo il dovere di farlo perché ci chiamiamo Varese. In questo momento la mente è annebbiata perché oggi, devo purtroppo dirlo, siamo arrivati ad un punto in cui certi episodi non li possiamo più tollerare. Siamo il Varese, solitamente stiamo sempre zitti anche in altri episodi quest’anno molto gravi come quello di Zoppi su Daqoune, però oggi abbiamo preso, un gol in un momento in cui un nostro calciatore era a terra ed è stato veramente grave a mio parere. Poi ci sono altri episodi come il gol di Valagussa che io reputo assolutamente regolare, ma non non ne parlerò proprio perché nell’arco di tutta questa annata non lo abbiamo fatto e non lo faremo, perché dobbiamo guardare l’aspetto sportivo e non quello arbitrale. Ma questo caso non si tratta di aspetti arbitrali né sportivi, si tratta di di sportività, si tratta di essere uomini e di essere umani prima di tutto e oggi credo sia sia una componente che è mancata. L’ho detto anche al mister del Saluzzo senza problemi, nella maniera più educata possibile, io credo che che qua si parli di di di valori che sono venuti a mancare e noi ci teniamo a sottolinearlo in questo momento.
ROSATI 2: Il Bra sta facendo sarò ripetitivo, sto facendo qualcosa di incredibile, noi però abbiamo il dovere di continuare per il nostro percorso, che deve essere isolato da dall’esterno, perché avendo una maglia così pesante da indossare che rappresenta una città così importante, ti pone l’obbligo di di fare bene a prescindere da quello che succede fuori per i tuoi tifosi. Guardando al Bra sicuramente l’amarezza è maggiore perché comunque hai un avversario che sta facendo qualcosa di incredibile e facciamo facciamo loro i complimenti. Il caso Albenga: sono sono situazioni molto spiacevoli che nel calcio non vorremmo non vorremmo mai mai voler vedere. Mi dispiace innanzitutto per per i loro tifosi, chi fa questo lavoro innanzitutto lo fa per passione, io ho avuto modo anche di di conoscerne un po’ quando quando siamo andati a giocare ad Albenga e e dispiace saperli in una situazione di questo tipo, prima di tutto per loro e per quello che comunque una società rappresenta, è brutto e sbagliato.
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