“Attraverso la sua arte esprimeva la leggerezza, togliendo la materia per rivelare quello che è il vuoto”
A Materia la celebrazione del centenario dalla nascita di Giancarlo Sangregorio. A condurre la giornalista Erika La Rosa

Giovedì 10 aprile Materia Spazio Libero ha ospitato una serata speciale dedicata al centenario della nascita di Giancarlo Sangregorio, uno dei più importanti scultori italiani del secondo Novecento nato a Milano nel 1925 e vissuto per molti anni a tra Sesto Calende e Angera. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi ospiti che hanno condiviso ricordi e riflessioni sull’artista, ripercorrendo la sua vita e il suo contributo all’arte contemporanea.
A condurre la giornalista Erika La Rosa, che subito dopo i saluti iniziali ha presentato le due ospiti: Lorella Giudici e Francesca Marcellini, studiose e curatrici che hanno presentato alcune delle principali opere dell’artista.
«Sangregorio aveva già abbastanza chiaro quello che voleva fare. Le prime sculture sono figurative e guardano molto alla luce, tema che lui sentiva molto» ha sottolineato Lorella Giudici in riferimento ai primi anni di lavoro dell’artista. «Attraverso la sua arte ha sempre voluto esprimere la leggerezza togliendo la materia per rivelare quello che è il vuoto» ha aggiunto.
Con Francesca Marcellini si è parlato del progetto diffuso, realizzato per la ricorrenza:«In questo centenario abbiamo deciso di omaggiare l’artista partendo proprio dalla scia delle sue suggestioni, realizzando un percorso diffuso. Abbiamo pensato infatti ad un’applicazione che potesse guidare i visitatori alla scoperta delle opere in spazi pubblici come biblioteche, l’Accademia di Brera ed enti istituzionali». Le sue opere sono state esposte tra Milano, Varese, il Piemonte e il Canton Ticino.

Giancarlo Sangregorio ha lavorato con materiali come pietra, legno e ferro, esplorando la materia con uno sguardo profondo e originale, capace di attraversare decenni di cambiamenti mantenendo una forte coerenza poetica e formale.
Significative sono state le testimonianze di altri artisti, tra cui quella di Silvio Monti e dei colleghi artisti più giovani coi quali ha condiviso il percorso umano e creativo. La serata ha offerto al pubblico un’opportunità unica per conoscere più da vicino l’eredità artistica di Sangregorio, sottolineando l’importanza del suo lavoro nel panorama artistico italiano e internazionale.
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