Lavoro, il Pd presenta in Regione tre progetti di legge per tutelare diritti e salari

Salario minimo negli appalti regionali, stage più retribuiti e un bollino per le imprese virtuose: il gruppo dem annuncia tre proposte contro lo sfruttamento

partito democratico

Tre diversi progetti di legge regionale perché il lavoro sia più sicuro e più giusto, a partire dal salario minimo negli appalti regionali, dal porre fine allo sfruttamento degli stage e dal promuovere le aziende virtuose. Li annuncia il gruppo regionale del Partito Democratico in Regione Lombardia.

I testi, che saranno depositati nei prossimi giorni, vertono su tre obiettivi: garantire la qualità del lavoro, limitare gli stage per evitare che vengano usati come strumento di sfruttamento, per garantire condizioni degne ai giovani che entrano nel mondo del lavoro, e sostenere le imprese virtuose nel rapporto con i propri lavoratori. La nuova normativa proposta dal Pd prevede che si istituisca per legge il salario minimo negli appalti regionali, subappalti compresi, e l’introduzione di criteri premiali negli appalti di tutti gli enti pubblici regionali in merito al rispetto del contratto collettivo nazionale della stazione appaltante e rispetto della parità di genere e dell’occupazione giovanile.

Il secondo testo riguarda gli stage extracurricolari, per cui prevede l’innalzamento del rimborso minimo mensile a mille euro dagli attuali cinquecento. Inoltre, sono previsti controlli più frequenti e stringenti e forti limitazioni numeriche. L’obiettivo è impedire l’abuso e lo sfruttamento degli stage come strumento per sostituire lavoro dipendente con manodopera precaria e a basso costo.

Il terzo progetto di legge prevede l’introduzione di un “bollino di qualità del lavoro”, un sistema di certificazione regionale che premi le imprese che garantiscono condizioni di lavoro dignitose, sicure e stabili. Con gli obiettivi di incentivare retribuzioni eque, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali, anche con il superamento delle soglie minime dei salari. Fondamentale è promuovere l’inclusione di persone con disabilità e soggetti svantaggiati a rischio di esclusione dal mercato del lavoro e sostenere le pari opportunità nell’accesso al lavoro. Infine, sostenere la formazione continua e l’innovazione e favorire la responsabilità sociale di impresa.

Alle imprese certificate la Regione dovrà assegnare punteggi aggiuntivi nei bandi pubblici regionali, agevolazioni fiscali e contributi per la formazione.

“Lo ha sostenuto pochi giorni fa il presidente Mattarella, richiamando tutti a una verità che troppo spesso viene taciuta – spiega il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti -. In Italia c’è un vero problema salariale che incide sulla dignità del lavoro per moltissime persone e relative famiglie. Stiamo sostenendo a livello nazionale l’introduzione del salario minimo e dignitoso, ma anche in Regione si può e si deve fare molto, per esempio vincolando ogni appalto al rispetto delle condizioni minime, anche salariali, per chi viene impiegato in lavori finanziati con soldi pubblici. E poi dando premialità a quelle imprese che sono più attente alla qualità del lavoro. Il primo maggio è una festa che deve costituire un punto di svolta, in un mondo che invece sembra sempre più arretrare verso la precarietà”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2025
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