Mentre l’ultradestra si riunisce a Gallarate, a Varese “Indovina chi viene a cena” celebra l’incontro tra culture
Alla Cooperativa Belforte un evento multiculturale ha celebrato l’integrazione attraverso il cibo e il dialogo

I più giovani forse non lo ricorderanno, ma “Indovina chi viene a cena” è il titolo di un film che ha segnato la storia del cinema e contribuito alla diffusione di una cultura dei diritti civili per le persone afroamericane negli Stati Uniti. Uscito nel 1967, fu il primo film hollywoodiano ad affrontare apertamente il tema dei matrimoni misti tra bianchi e neri. Il regista Stanley Kramer, con un cast d’eccezione composto da Sidney Poitier, Katharine Hepburn, Spencer Tracy, Cecil Kellaway e Katharine Houghton, infranse un tabù e portò la questione nel dibattito pubblico.
Il film ricevette undici candidature agli Oscar, vincendone tre, oltre a tre David di Donatello.
La sua eredità ha ispirato negli anni numerosi progetti incentrati sull’incontro tra culture diverse, sull’accoglienza e sul cibo come strumento di relazione. Proprio a questo spirito si ispira l’iniziativa “Indovina chi viene a cena”, andata in scena sabato 19 maggio alla Cooperativa Belforte di Varese, nello stesso giorno in cui a Gallarate, a pochi chilometri di distanza, si teneva un summit dell’ultradestra. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione culturale 100venti, impegnata nella promozione del dialogo interculturale e dell’inclusione, guidata dal presidente Yao Amani Jacques.

«Conoscersi a cena nelle case di cultura peruviana, cinese, egiziana, marocchina, tunisina, somala, camerunense, indonesiana, cingalese e di altri luoghi del mondo è importante – afferma Yao Amani Jacques – perché il cibo, elemento totemico della nostra società, diventa un pretesto per far incontrare persone e storie, abbattere confini e pregiudizi, sedendosi insieme a tavola».
Non si tratta di un progetto gastronomico, ma di un’iniziativa relazionale: il cibo è il mezzo che consente di creare legami, superare barriere culturali e promuovere la convivialità. Un progetto che fa parte delle iniziative della Rete Italiana di Cultura Popolare.
Alla Cooperativa di Belforte, numerosi partecipanti hanno condiviso storie di vita e tradizioni culturali, gustando piatti come il cous cous del Camerun e il Batagor indonesiano. Tra i presenti anche il sindaco Davide Galimberti, la segretaria provinciale della Cgil Stefania Filetti, la segretaria provinciale del PD Alice Bernardoni e il presidente delle Acli provinciali Filippo Cardaci.
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