Tra Sacro e Sacro Monte: un’edizione da record e lo sguardo al futuro
Un mese di spettacoli e incontri ha trasformato il borgo Unesco in un palcoscenico a cielo aperto, confermando il legame tra il festival e la comunità varesina
La rassegna Tra Sacro e Sacro Monte chiude l’edizione 2025 con un bilancio positivo e un grande entusiasmo per il futuro. Sette spettacoli di qualità, artisti di primo piano e un pubblico affezionato hanno animato per un mese il borgo patrimonio Unesco, trasformandolo in un palcoscenico unico tra arte, spiritualità e paesaggio.
Un festival radicato nel territorio
Il direttore artistico Andrea Chiodi ha sottolineato la forza del legame con il pubblico e gli artisti:
«I ringraziamenti più sentiti – commenta Chiodi – vanno agli artisti, autentici protagonisti di questa manifestazione, che ancora una volta hanno scelto di far parte di questa rassegna. Vanno anche al pubblico, che ha saputo apprezzare le proposte, anche quelle più complesse, fidandosi del festival e di ciò che vogliamo comunicare».
Sedici anni di storia hanno consolidato il rapporto tra la rassegna e i Varesini: volti noti che tornano ogni anno e nuovi spettatori che arrivano da lontano, attratti dal fascino del Sacro Monte e dalla qualità delle proposte.
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I protagonisti sul palco
L’edizione appena conclusa ha visto alternarsi nomi di rilievo: dal Coro Voci Bianche Clairière ad Arianna Scommegna, da Neri Marcorè con il suo omaggio a Giorgio Gaber a Galatea Ranzi, fino alle intense interpretazioni di Giovanni Scifoni e Dario De Luca con Matilde Piana e Davide Fasano.
Spazio anche ai giovani talenti come Maria Chiara Arrighini, protagonista di un’interpretazione “testoriana”, e alla chiusura affidata alla voce magnetica di Alessandro Preziosi con “Il Piccolo Principe”.
Collaborazioni e progetti per i giovani
Significativa la collaborazione con Karakorum Teatro che ha portato al pubblico due spettacoli itineranti: “La caduta dei cementi” e “Ti ho scritto una lettera”, frutto del progetto biennale Capolinea Sacro Monte e del contributo di Fondazione Cariplo. Quest’ultimo ha coinvolto studenti dei licei classico e artistico di Varese in un laboratorio creativo aperto alla comunità.
«Nel nostro piccolo – conclude Chiodi – proseguiamo sempre avendo come bussola l’idea che la cultura possa essere motore di sviluppo e coesione sociale, un investimento che guarda al futuro senza perdere di vista le radici profonde di un territorio. Ed è proprio dai giovani che partiremo per costruire la prossima edizione».
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